Cultura

SCAFFALE Italiani gran segaroli secondo Pornhub. Tutt’altra ricerca in “Pornografia e revenge porn, la sessualità negata”

E’ un annetto circa che si fa un gran parlare di porno. Ne parlano soprattutto gli italiani che ne sono, peraltro, tra i maggiori consumatori al mondo: secondo i dati diffusi da Pornhub, uno dei principali siti di video hard, nel 2022 l’Italia è in sesta posizione tra i principali fruitori, nel 2023 in ottava. Sul podio Stati Uniti, Filippine e Francia.

La pornografia online non è una catastrofe naturale, è un fenomeno creato, sviluppato e gestito dagli uomini. Con i disastri climatici ha però in comune una caratteristica: sembra inarrestabile. Ha conosciuto una tale accelerazione negli ultimi anni che non è più possibile ignorare la sua influenza e il suo impatto.

Ormai domina il web, dove rappresenta il 30 per cento del traffico di immagini. Le grandi piattaforme hard, come XVideos, XNXX, xHamster e Pornhub, sono tra i siti più visitati in assoluto. Centinaia di milioni di uomini e, in misura minore, di donne li frequentano ogni giorno per rendere più piccante la loro vita sessuale, che sia reale o immaginaria.

Sulle abitudini degli adulti le statistiche diffuse da Pornhub rivelano un immaginario variegato. Circa dieci minuti è il tempo di durata media della visita. Le prime ricerche degli italiani: «italiano», «milf», «amatoriale», in pratica i maschietti nazionali cercano filmini delle loro madri che stirano nude.

L’analisi che emerge  alla Fiera del libro di Torino è ben diversa. Decisamente più poetica e doverosamente scientifica risulta la presentazione di “Pornografia e revenge porn, la sessualità negata” di Bassi Alessandro e Della Putta Daniela per i tipi de L’asino d’oro.

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