Cultura

SE FANCY FA SCANDALO Harry Potter è salvo. Un dibattito sui gender in Scozia

La polizia scozzese ha recentemente confermato che non perseguiterà l’autrice di Harry Potter, la signora  JK Rowling dopo le sue provocatorie dichiarazioni circa i transgender.

La famosa autrice ha recentemente pubblicato un post sui social media descrivendo i transgender come “uomini” ed, in questo modo, sfidando una nuova legge approvata dal parlamento scozzese che configura come atti di incitamento all’odio dichiarazioni contro diverse categorie incluse disabilita, religioni, orientamento sessuale, quali intersex e transgender. Hate Crime and pubblic Order (Scotland) Act 2021.

Rincuorata che le sue dichiarazioni non rappresentavano un atto criminale,  la signora Rowling si augurava  ancora, sulla piattaforma X, che ogni donna in Scozia possa parlare liberamente sulla realtà ed importanza del sesso biologico e possa essere trattata ugualmente ed indipendentemente dalla sua appartenenza e background economico. Se la legge perseguiterà una donna per chiamare un uomo, un uomo, sarà li ad essere perseguitata insieme, dichiarava ancora.

La nuova legge scozzese, espande una precedente legge di crimini contro l’incitamento razziale, etnico, nazionale, già pubblicata nel regno Unito sotto il “Pubblic Order Act 1986”.

Le dichiarazioni della signora Rowling sono state accolte sfavorevolmente dalla comunità transgender e la signora Katie Neeves, un transgender rappresentante della UN Women UK, evidentemente delusa, e chiamata in ballo dalla signora Rowiling definendola un uomo trasformatosi in lesbica all’età di 48 anni, dichiarava alla BBC  che queste dichiarazioni sono orribili e dannose.

Altri commentatori sottolineavano l’accostamento scorretto fatto dalla signora Rowlining fra la comunità transgender e le (poche invero) violenze sessuali perpetuate sulle donne da transgender.

Il primo ministro scozzese Mr Humza Yousaf, di origini arabe, e soggetto anch’esso ad atti di odio razziale, inclusi graffiti anti-islamici scritti nei pressi della sua abitazione, commentando sulla vicenda, difendeva il diritto di parola e garantisce che la nuova, controversa, legge non penalizza il diritto di libera espressione.

Per ora, comunque,  la polizia scozzese non ha perseguitato la famosa autrice di Harry Potter nonostante le numerose denunce pervenute.

Il dibattito, focalizzatosi sul diritto alla libera espressione, in realtà parte da lontano e da esperienze di violenza sul web subite dalla signora Rowling da parte di attivisti trans, dopo sue dichiarazioni di sostegno di attiviste lesbiche che rifiutavano relazioni con transgender e per questo tacciate di essere discriminatorie.

Le motivazioni di tali dichiarazioni sono poi più elaborate nei vari documenti resi disponibili dalla signora Rowling e pongono varie genuine domande inclusa l’influenza reciproca fra ragazzi  nelle “scelte” di gender od il dramma di ragazze che vanno incontro a sterilizzazioni e chirurgia plastica per poi realizzare una crisi identitaria e cambiare successivamente idea circa la loro transizione di genere. Molte ragazze soffrono di autismo e di depressione.

Gli attivisti trans hanno poi coniato un acronimo “TERF” per indicare le femministe radicali che escludono i trans, sebbene, sottolinea la stessa Rowling in precedenti interventi, vengano identificati in questo gruppo posizioni variegate e spesso non propriamente radicali, con l’intento di intimidire le opinioni.

In effetti, il dibattito appare estremamente radicalizzato, violento e raramente racconta la complessità ed i problemi delle vicende personali dei soggetti in questione. Sicuramente l’atmosfera non promuove una discussione pacata sulla sessualità interumana che a ben vedere potrebbe giovare  tutti nell’interesse generale in particolare durante l’adolescenza.

Infatti, il grande assente da queste rigide posizioni sui gender che definiscono caratteri in modo spesso schematico e non chiaramente scientifico, è proprio la sessualità.

Andando più a fondo, manca, nel dibattito attuale, un approfondimento su ciò che la sessualità rappresenti per gli esseri umani, nel senso affettivo e psichico.

A ben vedere, cioè, manca una conoscenza, una ricerca onesta, sul coinvolgimento psichico dei soggetti nella sessualità, rimanendo una schematizzazione razionale e, talora sterile, dei comportamenti sessuali che inevitabilmente crea conflitti esacerbati dalle ideologie e dai moralismi.

L’assenza della “psiche”  nei dibattiti sull’identità in genere è in realtà un fatto comune ma drammatico, in Gran Bretagna. L’incremento delle patologie mentali e la crisi che il servizio sanitario nazionale sta vivendo dopo anni di tagli finanziari al settore e l’attuale inadeguatezza dei servizi di igiene mentale, nascondono, di fatto, un’aridità nella cultura anglosassone circa la salute mentale stessa. I trattamenti proposti, infine, si limitano generalmente alle cure farmacologiche, ai supporti sociali ed alle terapie comportamentali, tagliando fuori dalla vita degli individui le dinamiche psichiche.

Manca, infine, un dibattito sull’antropologia della sessualità, a partire dalla negazione di essa, cosa, che  dire il vero, le femministe come la Rowling, sostengono, raccontando la violenza sulle donne come ancora attuale, e con questo un’analisi sulle origini delle violenze “sessuali”.

Forse la sessualità ha la matrice nella fantasia, la stessa che l’autrice propone nei sui famosi libri, ma senza una ricerca sul nucleo di vitalità ed affettività, si perde la dimensione propriamente  umana  e non rimangono che moralismi o ideologia. La realizzazione di un rapporto umano fra esseri completamente diversi è la bacchetta magica che avrà il potere di trasformare l’uomo, dalle sue castrazioni.

Luigi Vincenzo De Michele


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