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Se l’Europa scivola tutta a destra

L’anno che verrà è il 2023, l’anno che ci traghetta – ci informa Francesca De Benedetti su il Domani con un servizio di rara chiarezza – verso le elezioni europee. Si comincia con la presidenza di turno svedese. Seguiranno Ungheria nel 2024 e Polonia nel 2025. Si va di di male in peggio, insomma. La Svezia incarna l’alleanza tra destra moderata ed estrema. Oggi, a Stoccolma come a Bruxelles, non esistono più inibizioni né cordoni sanitari a destra.
Cosa aspettarsi allora dalla guida svedese? L’estrema destra, alleata di Meloni, spingerà per la linea dura sul fronte migratorio. Il quadro di insieme della presidenza che verrà è il seguente: massima libertà per le imprese, minimo investimento sull’integrazione politica europea, linea aggressiva su migranti e diritti. Tutti e tre questi punti descrivono anche bene in che modo possano tenersi insieme il centro-destra (Ppe) e le destre estreme (Ecr) nell’era del sovranismo 2.0.
Altro collante sarà la guerra.  Il presidente ucraino insiste sull’importanza di continuare a prepararsi dal punto di vista tattico. “Continuiamo a preparare le forze di difesa e sicurezza dell’Ucraina per il prossimo anno. Il 2023 dovrebbe essere un anno decisivo. Comprendiamo i rischi dell’inverno, capiamo cosa dobbiamo fare in primavera e, quindi, capiamo i risultati che l’intero settore della difesa e della sicurezza deve ottenere”, continua a dichiarare Zelensky nei suoi videomessaggi rivolti all’Europa.
La settimana che si apre “sarà importante per l’Ucraina dal punto di vista politico”, secondo le parole di Zelensky, che si è dichiarato aperto a una possibile trattativa.Kiev punterebbe infatti a un vertice di pace entro la fine di febbraio, preferibilmente alle Nazioni Unite, con il Segretario Generale António Guterres come possibile mediatore. Per il momento però Mosca sembra condizionare una eventuale trattativa per la pace alla demilitarizzazione totale dell’Ucraina. “Kiev deve rimuovere le sue minacce militari nei contfronti della Russia, o sarà Mosca a farlo”, ha infatti minacciato il ministro degli Esteri russo Serguei Lavrov.

Nella foto (Axel Öberg/Regeringskansliet): il primo ministro svedese con la ministra agli Affari europei del suo governo.

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