Sale a 10 persone morte e 23 ferite il bilancio ucraino della violenta tempesta che ha colpito l’area del Mar Nero, provocando enormi danni in diverse regioni di Ucraina, Russia e Moldova e lasciando quasi 2 milioni di persone senza elettricità. Lo ha annunciato martedì su Telegram il ministro dell’Interno ucraino Igor Klymenko, raddoppiando il numero fornito solo lunedì sera dal presidente Volodymyr Zelensky.
“In ogni comunità è importante fare tutto il possibile per evitare vittime a causa del maltempo. Purtroppo, al momento, ci sono delle vittime. Le mie condoglianze alle famiglie e agli amici”, aveva aggiunto Zelensky.
La regione di Odessa, dove sono state registrate cinque vittime, sembra essere quella più colpita dal maltempo. Ma più di 400 località in 11 regioni del Paese sono ancora senza elettricità e otto autostrade sono ancora bloccate, con la rete energetica e i servizi di emergenza già messi a dura prova dall’invasione russa, in corso dal febbraio 2022.
La tempesta Blacksea, poi, non accenna a placarsi. Ci si sta preparando per mercoledì, quando le condizioni meteorologiche dovrebbero diventare più difficili, con pioggia e neve su tutto il Paese.
La situazione in Russia, nei territori occupati e in Moldavia
La potente ondata di maltempo in corso da domenica ha colpito anche la Russia sud-occidentale e i territori ucraini occupati dall’esercito russo ⁷nelle regioni meridionali e orientali di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Lunedì sera le autorità hanno parlato di almeno quattro morti, tutti travolti dalle onde.
In Crimea, la penisola ucraina annessa alla Russia nel 2014, è stato introdotto lo stato d’emergenza in 10 comuni: le autorità hanno riferito di ingenti danni e di 100mila persone ancora senza elettricità.
In totale, “93mila persone non hanno elettricità” e in 245 villaggi è stato interrotto l’approvvigionamento idrico, ha dichiarato martedì il governatore della Crimea, Sergei Aksionov.
Il Consorzio dell’oleodotto del Caspio ha annunciato la sospensione del carico di petrolio e il ricovero delle sue petroliere a causa delle “condizioni meteorologiche estremamente sfavorevoli”, con raffiche di vento fino a 86 km/h e onde alte fino a otto metri.
“Abbiamo vissuto un vero e proprio ‘Armageddon’: gli abitanti non ricordano di aver mai visto vento e onde di tale potenza”, ha dichiarato Vladimir Konstantinov, presidente del parlamento della Crimea, al canale televisivo russo Rossia 24.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto notizie di questi “disastri meteorologici” e ha ordinato di adottare misure per aiutare i territori colpiti, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Lunedì sera le autorità della Moldova, citate dai media, hanno annunciato la morte di quattro persone.