H.K.G aveva solo 6 anni quando in Turchia è stata concessa come sposa bambina a un uomo di 29 che l’ha segregata in casa e stuprata per anni.
Se non fosse stato per l’articolo denuncia di Timur Soykan pubblicato sul quotidiano di opposizione BirGün il suo dramma non sarebbe mai venuto alla luce.
Come del resto accade per tante storie simili che ancora oggi flagellano la società turca con il compiaciuto silenzio delle autorità malgrado siano pratiche del tutto illegali.
Al Tribunale Anatolico di Istanbul ha preso il via il processo, dopo la prima udienza dello scorso gennaio, nei confronti di uo discepolo pedofilo.
Questa è la Turchia di Erdogan, che opprime e arresta gli oppositori ma consente a mostri simili di attuare i loro orribili crimini.
H. K. G, figlia da un dirigente della fondazione Hiranur Vakfi, associata alla potente confraternita religiosa Ismailaga, era solo una bambina quando è stata “offerta” come sposa dal padre a Kadir Istekli, 23 anni più vecchio di lei.
Come ha raccontato la vittima di questi abusi a Soykan con una strugge confessione, l’esperienza è stata atroce, costellata di soprusi e violenze: «Io piangevo, ma Kadir mi toccava lo stesso, dicendomi che eravamo marito e moglie come i miei genitori e che ero obbligata a fare certi “giochi”».
È il 2012 quando, in seguito alla denuncia di un medico che sospettava il matrimonio forzato della bambina, viene aperta un’inchiesta dalla procura, ma la famiglia presenta radiografie false appartenenti a una ragazza più grande come “prova ossea” richiesta dal tribunale per accertare l’età della bambina come accettato solo otto anni dopo quando è la stessa H. K. G. a denunciare il padre e il “marito” nel 2020.
È grazie al suo coraggio che dopo oltre due anni di battaglie arrivano a giudizio i due maschi protettori, arrestati dalla polizia lo scorso 15 dicembre.
“Il padreYusuf Ziya Gümüsel, che ha conoscenze in alto nel mondo della politica, ha negato di aver fatto sposare la figlia da minorenne, ma è stata lei stessa a fornire agli inquirenti le fotografie del suo matrimonio vestita in abito bianco e circondata dai parenti” racconta un’amica di famiglia che corde l’anonimato..
La prima udienza del processo ai due uomini si è svolta il 30 gennaio ma è stata rinviata per questioni procedurali.
Oggi il primo vero inizio del processo sulla vicenda che è balzata sulle cronache nazionali turbando profondamente l’opinione pubblica turca e costretto lo stesso presidente Recep Tayyip Erdogan a esprimere parole di condanna nei confronti di «abusi intollerabili» che saranno «oggetto di indagini rigorose».
Ma i legami tra il “sultano” e la confraternita Ismailaga sono noti e consolidati da tempo come ha evidenziato Soykan nella sua inchiesta, ricordando che lo scorso luglio Erdogan ha partecipato personalmente ai funerali del suo leader Mahmut Ustaosmanoglu, personaggio che ha avuto una grande influenza nelle scelte del governo, su tutte la riconversione in Moschea della basilica di Santa Sofia a Istanbul e il ritiro della Turchia dalla Convenzione europea contro la violenza sulle donne.
Antonella Napoli (Articolo21)