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A bordo del Galaxy Leader, il cargo israeliano sequestrato. Guarda come festeggiano sul ponte i rapitori houthi

Al momento questa è la situazione a bordo del Galaxy Leader, il cargo sequestrato il 19 novembre dagli houthi mentre era in navigazione nel Mar Rosso, diretta al porto indiano di Pipavav.

L’equipaggio è composto da 25 marinai di cui 17 filippini e il resto bulgari (tra cui il capitano Lyubomir Čanev), rumeni, ucraini e messicani. La nave è stata molto sbrigativamente considerata “nave israeliana”, mentre in realtà batte bandiera delle Bahamas ed è stata affittata da una compagnia giapponese, la Nippon Yusen Kabushiki Kaisha meglio nota come NYK Line. Che la nave sia però legata a Israele, che poi è il motivo dichiarato del sequestro in solidarietà alla Palestina, è vero: uno dei proprietari è l’israeliano Abraham “Rami” Ungar, che non è un tizio qualsiasi. Armatore, magnate delle costruzioni, importatore di autoveicoli, uno dei 30 uomini più ricchi d’Israele (nel 2019 Haaretz lo metteva al 22° posto), implicato in qualche scandaletto per corruzione e favoreggiamento ma soprattutto molto legato agli ambienti dell’estrema destra israeliana, al ministro della difesa Yoal Galant e all’ex capo del Mossad, Yossi Cohen.
Il cargo al momento è diventato la principale attrazione del porto yemenita di al-Hudayda. L’equipaggio sta bene ed è ospite dello stato yemenita, secondo le parole del comandante della marina che è salito a bordo.

Francesco Dall’Aglio

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