Torna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per il dodicesimo anno consecutivo, il Green Drop Award, il premio che Green Cross – l’organizzazione fondata oltre trent’anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da un altro Nobel, Rita Levi Montalcini – assegna al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del festival, che interpreta meglio i valori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli.
“In oltre un decennio qui alla Mostra di Venezia abbiamo visto come le artiste e gli artisti di tutto il mondo abbiano preso sempre più sul serio i temi dell’ambiente – spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia -. Quando abbiamo lanciato questo premio nel 2012, insieme a Claudia Cardinale ed Ermanno Olmi, l’industria cinematografica era già sul cammino di praticare e promuovere una maggiore sostenibilità. Oggi possiamo dire che quasi tutte le opere hanno ormai un certificazione green e molte delle storie sul grande schermo ci raccontano il percorso che ogni popolo sta seguendo verso la difficile transizione verso un Pianeta in cui sostenibilità ambientale e sociale possano fondersi. Anche quest’anno il contributo di Green Cross a Venezia è quello di dare, sia pure con una “goccia”, il proprio contributo per continuare su questa strada”.
“Quest’anno abbiamo voluto dedicare il premio alla memoria di Galileo Galiei per almeno due ragioni – spiega Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award –. La prima perché ricorrono i 400 anni da quando Galilei usò per la prima volta la parola “ambiente” nella sua accezione moderna nel suo testo più importante, “Il Saggiatore”, pubblicato nel 1623. La seconda perché Galileo Galilei è il padre della scienza moderna, che ci consente di studiare con obiettività e concretezza il mondo che ci circonda, l’unico metodo che abbiamo per dare una soluzione alla crisi climatica ed ecologica. Sono certo che troveremo questa urgenza in molte delle opere in concorso quest’anno a Venezia e non sarà facile per la nostra giuria decidere”.
Il trofeo che viene assegnato al film vincitore simboleggia una goccia d’acqua soffiata dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese e ogni anno contiene un pugno di terra proveniente da un luogo significativo del pianeta. Quest’anno, data la particolare ricorrenza, la terra depositata all’interno della goccia arriverà dalla Villa di Galileo ad Arceti (Firenze). Galileo prese in affitto la Villa nel 1631, spinto dalla figlia Virginia, monaca insieme alla sorella minore nel monastero di San Matteo, poco distante. Le figlie desideravano che il padre, ormai anziano, abitasse vicino. E, infatti, dalla finestra della stanza che scelse come studio, Galileo poteva vedere la vigna del convento delle sue figlie. Proprio da questa Villa partì, per la sua prima stampa nel 1632, il manoscritto del “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, sequestrato dopo pochi mesi, e qui fu completata la sua ultima grande opera, i “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze”. La terra è stata raccolta in collaborazione con il Sistema Museale d’Ateneo e con l’Università di Firenze che hanno in consegna la Villa da parte del Demanio dello Stato.
Per ripristinare la terra della Villa di Galileo, torna come partner del Green Drop Award il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), protagonista dell’economia circolare in Italia, che ha messo a disposizione il suo compost. “Dalla valorizzazione del biowaste – spiega Massimo Centemero, direttore del CIC – si ottiene il compost, un fertilizzante naturale che, oltre a restituire sostanza organica ricca di nutrienti alla terra, gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni. Da sempre crediamo che per contrastare la crisi climatica servano scienza, innovazione e comunicazione, per questo siamo felici di contribuire alla nuova edizione del Green Drop Award, premio che incarna questi valori e che permette di raccontare la sostenibilità ad un pubblico sempre più vasto grazie all’arte cinematografica” .
La Giuria dell’edizione 2023 del Green Drop Award è composta da: Simone Gialdini, presidente di Anec, Carlo Giupponi, professore ordinario di Economia ambientale e applicata presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Emilio Cozzi, giornalista scientifico, Marta Macchi, Marketing & Communications Manager di Erion WEEE, e Bepi Vigna, sceneggiatore e scrittore, creatore del fumetto “Nathan Never” e Presidente di Giuria.
Il comitato organizzatore del Green Drop Award è costituito da: Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, Maurizio Paffetti, coordinatore Green Cross Italia, Rodolfo Coccioni, geologo e professore onorario dell’Università di Urbino, Letizia Palmisano, giornalista ambientale e blogger, e Marco Gisotti, giornalista e divulgatore.
Il comitato d’onore del Green Drop Award, tutto al femminile, è composto: Claudia Cardinale, Paola Comin, Simona Izzo, Ottavia Piccolo, Stefania Sandrelli, Nevina Satta, Chiara Tonelli.
Nelle passate edizioni hanno fatto parte della giuria del Green Drop Award fra gli altri: Ermanno Olmi, Ugo Gregoretti, Mimmo Calopresti, Ottavia Piccolo, Remo Girone, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Sebastiano Somma, Francesca Inaudi, Blasco Giurato, Silvia Scola, Paolo Conticini, Stefania Sandrelli. Claudia Cardinale, Claudia Gerini, Nancy Brilli, Tessa Gelisio, Francesca Cavallin sono state le “madrine”.
I FILM PIÙ VERDI DELLA MOSTRA DEL CINEMA: IL PALMARES DEL GREEN DROP AWARD
Giunto alla sua dodicesima edizione, il film vincitore di Venezia 80 sarà assegnato l’8 settembre. Nelle precedenti 11 edizioni, ecco i film premiati con l’ambita goccia: nel 2012 il premio è stato vinto da “La quinta stagione” di Peter Brosens e Jessica Woodworth, nel 2013 da “Ana Arabia” di Amos Gitai e nel 2014 da “The postman’s white nights” di Andrei Konchalovsky, nel 2015 “Behemoth” di Zhao Liang, nel 2016 con un ex equo i film vincitori sono stati “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Voyage of Time” di Terrence Malick, nel 2017 “First reformed” di Paul Schrader più una Goccia “speciale” al cortometraggio di animazione che ha aperto la sezione Orizzonti “Nausicaa. L’altra odissea” di Bepi Vigna, nel 2018 il premio è andato ad “At eternity’s gate” di Julian Schnabel. Nel 2019 è stata la volta di “J’accuse” di Roman Polanski, nel 2020 “Notturno” di Gianfranco Rosi, nel 2021 “Il buco” di Michelangelo Frammartino, e nel 2022 il GDA è andato a “White Noise” di Noah Baumbach e a “Siccità” di Paolo Virzì, fuori concorso a cui è stata assegnata una Goccia “speciale” in collaborazione con ENEA.
L’edizione 2023 del GREEN DROP AWARD è realizzata in partenariato con: ANEC, Settimana del Pianeta Terra, Centro internazionale del fumetto di Cagliari, Green Factor.