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Gaza, almeno sessanta morti in raid di Israele. Wafa: “A Daraj a Gaza City recuperati venti corpi di bambini”. Presidi a Napoli con Mauriso Laurito

Funzionari del ministero della Sanità di Hamas hanno reso noto che gli attacchi lanciati da Israele durante la notte hanno ucciso almeno sessanta persone nella Striscia di Gaza. Testimoni hanno riferito di bombardamenti israeliani anche nelle questa mattina presto e un corrispondente dell’agenzia di stampa Afp ha riferito che intensi bombardamenti e attacchi aerei hanno colpito durante la notte il sud del territorio palestinese. Nella Striscia, riporta inoltre la Afp, c’è stato un blackout delle telecomunicazioni nel 99/o giorno di guerra.

Squadre della protezione civile “hanno recuperato corpi di venti palestinesi tra cui bambini e donne, all’alba di oggi, dopo che l’occupazione ha bombardato una casa nel quartiere di Daraj nella città di Gaza”. Lo ha riferito un corrispondente dell’agenzia palestinese Wafa nella Striscia.

A Napoli cinquemila ‘lapidi bianche’ per i minori palestinesi morti in guerra

Una installazione di cinquemila piccole lapidi bianche con i nomi e l’età dei minori uccisi nel conflitto nella striscia di Gaza a Napoli, in piazza Municipio, per chiedere l’immediato cessate il fuoco. L’iniziativa di Amnesty International Italia, Articolo 21. AOI, Un ponte per e la community “Fermatevi”, realizzata insieme con Marisa Laurito durerà l’intera giornata e vedrà alternarsi al microfono diversi artisti, che racconteranno le storie di chi ha perso la vita in circa tre mesi di scontri e attacchi.

“Chiediamo ai Governi di fare qualcosa e fare tavoli di pace, bisogna immediatamente cessare la guerra, non ci interessano le ragioni, bisogna fermare questa strage ignobile, sono morti più di 11mila bambini, più di 23.mila civili. Non possiamo fare finta di niente”, dice Laurito.

Sono poi 110 i cronisti che hanno perso la vita a Gaza, ricorda il Coordinatore nazionale di Articolo 21, Giuseppe Giulietti: “Articolo 21 è qui per stare dalla parte delle vittime, di ogni colore, sempre, comunque e ovunque. C’è la Bielorussia, c’è l’Ucraina, ma in Palestina è in corso un massacro oscurato. I giornalisti e le giornaliste non possono entrare in quella terra, ci sono appelli internazionali. Noi chiediamo che la stampa sia messa in condizione non di fare propaganda ma di raccontare – spiega Giulietti – oggi Gaza sotto ogni profilo è un buco oscuro”.

“La situazione è drammatica, sono morti 110 cronisti – ripete Giulietti -. Quello che si può fare secondo me è mandare immediatamente una delegazione del sindacato mondiale e europeo e che le autorità internazionali, a partire dall’Unione europea, appoggino la richiesta e il diritto a essere informati”.

“Bisogna rimettere al centro della discussione, la giustizia e la dignità delle persone. Non sono numeri ma sono persone – aggiunge Tina Marinari, coordinatrice Campania di Amnesty international Italia – chiediamo il cessate il fuoco, dopo tre mesi di guerra e crimini di guerra, da parte di tutte le parti coinvolte. E’ il momento di dire basta, di dire basta alla strage di bambini. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo e di rimettere al centro della discussione il tema della giustizia internazionale”.

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