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Feroci attacchi a Gaza e in Cisgiordania. Raid su Rafah e Khan Yunis. Oms: “Impennata di malattie infettive letali per bambini malnutriti”

Arresti su vasta scala in Cisgiordania ad opera delle forze armate israeliane. Lo riferiscono media palestinesi, che parlano di operazioni nelle città di Az-Zahariya e Bani Naim, a Gerico e nel campo profughi di Ein al-Sultan. E il direttore generale Oms Ghebreyesus parla di “tossico mix di malattie, fame e mancanza di igiene” a Gaza, dove si registra “un’impennata di malattie infettive (…) che possono essere letali per bambini malnutriti, soprattutto in assenza di servizi sanitari efficienti. Serve un cessate il fuoco adesso”.

Il capo del comando meridionale dell’Esercito israeliano (Idf) , il maggiore generale Yaron Finkelman, afferma che l’esercito si trova in “un’altra fase significativa dell’offensiva, in nuove aree”.
    “Questa offensiva continuerà e continuerà ad andare avanti.
    Continuerà con la pressione contro il nemico in superficie e nel sottosuolo. Continueremo ad avanzare qui e in altre aree in cui non abbiamo ancora manovrato”, ha affermato parlando ai militari della 98.ma divisione a Khan Yunis (Gaza), come mostra un video delle Idf.

Il ministero della Sanità di Gaza gestito sostiene che sono almeno 12 le persone rimaste uccise e decine quelle ferite nei bombardamenti israeliani di ieri su Rafah, nel sud della Striscia al confine con l’Egitto. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) ha affermato intanto di aver ricevuto informazioni “inquietanti” secondo cui le Forze di difesa israeliane (Idf) avrebbero ucciso sommariamente almeno 11 uomini palestinesi davanti ai loro familiari a Gaza.
    “Dodici martiri e decine di feriti, tra cui donne e bambini, sono stati recuperati sotto le macerie quando una casa e una moschea sono state prese di mira a un centinaio di metri dall’ospedale Kuwaitiano”, si legge in un comunicato diffuso dai media locali. Un precedente bilancio parlava di almeno quattro morti, decine di feriti e alcuni dispersi. Nelle zone di Rafah e Khan Yunis si sono concentrati ieri i combattimenti più intensi tra miliziani di Hamas e Forze di difesa israeliane (Idf), con ripetuti raid aerei.
    Un rapporto dell’Unhchr citato dai media internazionali afferma che l’incidente sarebbe avvenuto due giorni fa nel quartiere di Al Remal a Gaza City, “sulla scia di precedenti accuse riguardanti il deliberato attacco e l’uccisione di civili per mano delle forze israeliane”. Secondo quanto riferito, i soldati delle Idf avrebbero circondato e fatto irruzione in un edificio dove diverse famiglie si erano rifugiate quella notte.
    Stando ai resoconti dei testimoni, le truppe israeliane avrebbero “separato gli uomini dalle donne e dai bambini, e poi hanno sparato uccidendo almeno 11 uomini, per lo più tra i 20 e i 30 anni, davanti ai loro familiari”, si legge nel rapporto.
    L’Unhchr ha affermato di aver confermato gli omicidi avvenuti negli edifici, sebbene dettagli e circostanze siano ancora in fase di verifica. L’agenzia Onu ha avvertito che queste accuse “danno l’allarme sulla possibile commissione di un crimine di guerra” e ha chiesto alle autorità israeliane di aprire immediatamente un’indagine indipendente.
   

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