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Senegal, il caos sul voto preoccupa l’Africa. I parlamentari discutono sul ritardo delle elezioni litigano tra le proteste

I deputati senegalesi esaminano oggi, in un clima politico esplosivo, un controverso disegno di legge sul rinvio delle elezioni presidenziali

Il presidente Macky Sall ha annunciato che il voto sarà ritardato a causa di una disputa sull’ammissibilità dei candidati. L’annuncio ha scatenato le proteste domenica con le forze di sicurezza che hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di persone nella capitale Dakar.

Diverse persone, tra cui l’ex primo ministro Aminata Touré e Anta Babacar Ngom, uno dei candidati presidenziali alle elezioni, sono state arrestate. Alcuni politici dell’opposizione hanno descritto l’annuncio di Sall come un colpo di stato costituzionale. Ha detto che non si candiderà alla rielezione.

Oggi il parlamento decide se tenere il voto il 25 agosto e mantenere Sall al potere fino all’insediamento del suo successore. È la prima volta dal 1963 che le elezioni presidenziali a suffragio universale diretto vengono rinviate in un Paese che non ha mai subito un colpo di stato, una rarità nel continente. Il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat, ha invitato i senegalesi a risolvere la “disputa politica attraverso la consultazione, la comprensione e il dialogo” dopo che l’annuncio di Sall ha suscitato proteste e fatto temere il dilagare degli scontri in un Paese considerato un’isola di stabilità nell’Africa occidentale, ma che nel 2021 è stato teatro di disordini sanguinosi.

Il territorio si estende per circa 200000 km² nell’estrema parte occidentale dell’Africa sudanese, sulla sinistra idrografica del fiume omonimo e sui bacini idrografici di alcuni fiumi minori; ad ovest si affaccia sull’oceano Atlantico. Il territorio si estende nel cosiddetto Sahel, la zona di transizione fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell’Africa guineana. Il clima è tropicale, con una lunga stagione secca invernale e una stagione umida estiva la cui lunghezza aumenta procedendo da nord (circa 3 mesi) verso sud (6-7 mesi); il manto vegetale prevalente nel paese è quindi quello della savana, in alcune aree alterata a causa della presenza umana. Circonda quasi interamente lo Stato anglofono del Gambia, che si estende lungo l’omonimo fiume.

Secondo una stima del 2018 la popolazione del Senegal ammontava a 15,8 milioni di abitanti,[7] la densità di popolazione è di circa 64 abitanti/km². La popolazione si addensa dove sono migliori le condizioni ambientali, lungo la fascia costiera e nell’immediato entroterra; l’interno, in buona parte arido o semi-arido, vede un popolamento più rado, addensamenti sono solo lungo il corso dei fiumi, dove maggiori sono le disponibilità idriche. La maggiore città del paese è la capitale Dakar, che conta circa 2,6 milioni di abitanti[8] e contiene buona parte della popolazione urbana del paese, infatti gli altri centri urbani di rilievo nazionale hanno dimensioni demografiche minori (100 000-200 000 abitanti). La popolazione senegalese è costituita da diversi gruppi etnici, predominante quello dei wolof, che costituisce circa il 43% della popolazione[7]. La lingua costituisce una sorta di lingua franca nazionale insieme al francese.

Il popolamento del territorio senegalese è antico, con tracce risalenti al Paleolitico;[9] in epoche successive, il Senegal vide l’incontro di popolazioni provenienti da sud-est o da est con popolazioni provenienti dalle regioni nordafricane. Islamizzato a partire dall’XI secolo, il territorio senegalese venne interessato dal prolungato dominio coloniale europeo (francese, olandese, inglese e portoghese), iniziato nel XV secolo e accentuatosi nel XIX quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dalla Francia nel 1960, dapprima in unione con il Mali, successivamente come Stato indipendente.

Dal punto di vista economico, il Senegal appare come una delle nazioni africane meno fragili, con un discreto livello di sviluppo del settore industriale (industria manifatturiera ed estrattiva) e dei servizi (nel Senegal hanno sede numerose istituzioni finanziarie africane). L’agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente anche se si osserva ancora un’eccessiva dipendenza dalla coltura dell’arachide, retaggio del passato coloniale.

Dal punto di vista dell’ordinamento dello Stato, il Senegal è (dal 2019) una repubblica presidenziale; il capo dello Stato è Macky Sall, eletto nel 2012, e rieletto al primo turno nel 2019.

 

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