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Guerre per interposta nazionalità. Fiamme a bordo di una nave colpita dagli houthi nel mar Rosso dove giocano tanti attori diversi. Così in Ucraina. Guarda la rassegna strampa di Ottolina tv

I ribelli yemeniti houthi hanno attaccato la nave portacontainer Msc Sky II, battente bandiera liberiana e di proprietà svizzera, diretta verso Gibuti. A bordo è scoppiato un incendio, poi domato dall’equipaggio. Non ci sono feriti. Lo rende noto il Centcom (il comando centrale americano), spiegando che sono stati due i missili lanciati contro l’imbarcazione, a 91 miglia nautiche a Sudest di Aden. Il primo è finito in acqua, mentre il secondo ha colpito la portacontainer causando alcuni danni. La nave ha poi proseguito sulla sua rotta.

“Oltre agli aerei e ai droni spia che incrociano sul mar Nero e nei confini dei paesi NATO, secondo il ministro della difesa di Singapore Ng Eng Hen anche gli F-35 statunitensi sono impiegati per raccogliere informazioni, nello specifico sui sistemi di contraerea russi, all’interno dei confini ucraini. Anche questo era un argomento di cui si era già parlato qualche mese fa, ma senza prove o dichiarazioni ufficiali; ovviamente gli USA negheranno, ma la situazione si fa sempre più ingarbugliata e il coinvolgimento della NATO sempre più esplicito (ed è poco probabile che la Russia non lo sappia).
L’ho detto tante volte ma è sempre il caso di ripeterlo: al di là delle armi, delle munizioni e dei soldi, è l’intelligence il contributo più importante che la NATO sta dando all’Ucraina. E tra generali tedeschi che discutono su come distruggere il ponte di Kerč’ con missili tedeschi, Presidenti della repubblica francesi che discutono dell’invio di truppe di terra, e ora ministri della difesa di Singapore che parlano di missioni di F-35 in Ucraina, non so quanto a lungo Putin potrà continuare a fare il democristiano, perché il malcontento nell’esercito sta crescendo parecchio. Non è da escludersi che dopo le elezioni alcuni atteggiamenti cambieranno, visto che ora si può legittimamente parlare di un conflitto aperto tra NATO e Russia, e lo spazio per le soluzioni diplomatiche si sta restringendo ogni giorno di più”. Così il prof. Francesco Dall’Aglio su Telegram.

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