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Israele colpisce vicino al più grande ospedale di Gaza dopo aver accusato Hamas di usarlo come base

Hamas a Gaza hanno un posto di comando sotto l’ospedale, sostiene l’intelligence israeliana senza fornire prove convincenti.

Gli attacchi sono avvenuti il giorno dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato una “seconda fase” nella guerra di Israele contro Hamas, tre settimane dopo la brutale incursione in Israele del 7 ottobre. Le forze di terra sono entrate a Gaza durante il fine settimana mentre Israele attaccava il territorio. dall’aria, dalla terra e dal mare.

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha annunciato sabato sera che l’esercito israeliano ha dato il via a un’operazione di terra nella Striscia di Gaza segnando la “seconda fase di una guerra che ha un obiettivo chiaro: distruggere le capacità governative e militari di Hamas e riportare a casa gli ostaggi”.

L’operazione è stata preceduta da intensi bombardamenti dell’areonautica israeliana e dal taglio delle linee di comunicazione all’interno di Gaza. Nelle scorse settimane l’esercito israeliano aveva ammassato truppe e veicoli militari nel nord di Gaza, e aveva richiamato più di 350 mila riservisti.

ll 13 ottobre Israele aveva ordinato agli abitanti del nord della Striscia di Gaza per lasciare le loro abitazioni e dirigersi verso sud. L’ordine era rivolto a più di un milione di persone, ma secondo alcune stime 350 mila persone si troverebbero ancora nel nord di Gaza.

Secondo le Nazioni Unite, 1,4 milioni di cittadini della Striscia di Gaza sono attualmente sfollati. Mentre il passaggio di Rafah, l’unico che permetterebbe ai due milioni di che vivono nella Striscia di abbandonare il territorio ed entrare in Egitto è al momento bloccato, dopo che il governo egiziano ha dichiarato di non essere disponibile ad accogliere i rifugiati palestinesi.

La scorsa settimana gli Stati Uniti aveva mediato un accordo tra Egitto e Israele per permettere l’ingresso limitato di aiuti umanitari a Gaza, anche se secondo le Nazioni Unite gli aiuti arrivati finora non sono sufficienti ad alleviare l’attuale crisi umanitaria. Gli aiuti comprendono acqua, cibo e medicinali, ma Israele non ha accettato di far entrare il carburante che sarebbe necessario per far funzionare l’elettricità negli ospedali di Gaza, per timore che venga usato da Hamas.

L’esercito israeliano si trova ora a dover fronteggiare i militanti di Hamas in un territorio densamente popolato, con la possibilità che il conflitto si trasformi in una sorta di guerriglia urbana tra i palazzi delle città ormai ridotti in macerie dopo i bombardamenti israeliani degli scorsi

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