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Israele: “Siamo un Paese combattente, nonostante il dolore, determinati a vincere”

Parlando a Tel Aviv, il consigliere israeliano per la sicurezza, Tzachi Hanegbi, ha spiegato che la prima fase della guerra, contenere l’attacco di Hamas e liberare il sud di Israele dai terroristi, è terminata. Così come la seconda,che era “colpire con precisione tutti i sistemi nemici con l’intelligence di qualità da aria, terra, mare”. La terza, l’operazione di terra,”è difficile con intensi combattimenti. Non esiste combattimento senza prezzo doloroso. Siamo un Paese combattente, nonostante il dolore, determinati a vincere”.

In un video diffuso sui social network il colonnello Jonathan Conricus ha detto che le truppe sono supportate da copertura di fuoco e analisi di intelligence. Nel mirino, ha aggiunto l’ufficiale, ci sono “tutte le parti della Striscia di Gaza”, anche se in particolare il settore nord, presentato come il “centro di gravità di Hamas”. È in quest’area, in un sobborgo orientale di Gaza City, che si trova l’Al-Quds. “Nella zona di Tel al-Hawa ci sono colpi di artiglieria e bombardamenti aerei di continuo” si legge in un messaggio della Mezzaluna rossa diffuso sui social network. “L’edificio trema e sia i civili sfollati che gli operatori sanitari vivono nella paura e nel panico”.

L’Agenzia dell’Onu per i rifugiati in Palestina e in Medio Oriente (Unrwa) ha riferito oggi che dall’inizio dei raid su Gaza il 7 ottobre sono stati uccisi 64 suoi dipendenti. Secondo la portavoce Juliette Touma, l’ultimo dei colleghi colpito a morte ha perso la vita ieri insieme con la moglie e gli otto figli.

La responsabile ha aggiunto che i 450 rifugi gestiti nella Striscia dall’organizzazione sono ormai sovraffollati e che nel complesso nelle strutture delle Nazioni Unite hanno cercato salvezza circa 670mila persone. Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha detto ieri sera che non acconsentirà a un cessate il fuoco prima di aver “eliminato” Hamas. Secondo il capo di governo, quella in corso sarebbe una lotta “tra la civiltà e la barbarie”.

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