Politica

Open Arms, l’Anm di Palermo reagisce agli insulti del governo: “Solidarietà ai colleghi, da politici e governo dichiarazioni gravi”

Salvini a processo rischia sei anni di carcere. Delmastro sarà a processo. Sgarbi sarà a processo per truffa. L’8 ottobre la Santanche’ sarà a processo. Pozzolo sarà a processo. Montaruli condannata. Sangiuliano indagato. Toti ai servizi sociali. Il governo di estrema destra di Giorgia Meloni sta facendo la storia, sì, è vero, ma del casellario giudiziario. Ecco perché i ministri, indispettiti, anziché difendersi, prendono di mira con dichiarazioni surreali i magistrati quando questi li inchiodano, uno ad uno, alle loro responsabilità.

Ma i togati non ci stanno  a farsi insultare. La Giunta esecutiva sezionale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) “esprime solidarietà a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo a carico del senatore Salvini ed in particolare della Procura della Repubblica di Palermo che hanno rassegnato, con compostezza e diffuse argomentazioni giuridiche, rispettose dei principi dettati dalla normativa sovranazionale e nazionale in materia di salvataggio in mare, le conclusioni di un processo delicato sotto molteplici punti di vista. Sono state rivolte nei confronti di rappresentanti dello Stato nella pubblica accusa insinuazioni di uso politico della giustizia e reazioni scomposte, anche da parte di esponenti politici e di governo”. E’ quanto si legge nella nota della Giunta dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) di Palermo sul processo Open Arms. “Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, indifferenti alle regole che disciplinano il processo, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti- continua la nota -. Sarà il Tribunale a vagliare la fondatezza dell’accusa, con indipendenza e terzietà, guidato solo dallo scrupoloso rispetto di tutte le norme vigenti in materia”.

“La piena uguaglianza di tutti di fronte alla legge è l’autentica essenza della democrazia, a prescindere dalla carica e dal rilievo politico, ed il processo che si sta celebrando a Palermo è esso stesso un momento di fondamentale democrazia – prosegue la nota della Giunta esecutiva sezionale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati -. Ai colleghi della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo si ribadisce, pertanto, tutta la nostra solidarietà, nella consapevolezza che sia in questo che in tanti altri casi meno noti, continueranno a svolgere la loro delicatissima funzione in piena libertà ed indipendenza, sine spe nec metu, nell’interesse esclusivo della Repubblica”.

 

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