Ambiente

A Roma oltre centomila famiglie non hanno accesso ai servizi energetici essenziali. A loro è dedicato il progetto Sun4All per una transizione energetica equa e solidale

Mercoledì 10 luglio è in programma l’evento conclusivo di Sun4All, il progetto finanziato dal programma “Horizon 2020” che mira a facilitare l’accesso di tutte le famiglie all’energia rinnovabile, attraverso la partecipazione alle Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali, sostenendo così un processo di transizione energetica inclusivo verso l’energia pulita in Europa.

L’Italia ha partecipato con due partner: Roma Capitale – Dipartimento delle Politiche Sociali e Salute e CITERA – Centro di Ricerca Interdipartimentale Territorio Edilizia Restauro Ambiente dell’Università Sapienza di Roma. Nella Capitale sono stati coinvolti nella sperimentazione 200 nuclei familiari in 10 territori diversi della città, grazie al supporto del Forum del Terzo Settore del Lazio.

L’evento di chiusura si terrà a Palazzo Valentini, presso la Sala David Sassoli, dalle 9 alle 12.30 

Duecento famiglie, dieci community in altrettanti quartieri della Capitale, trenta seminari, due visite ai siti di impianti fotovoltaici, due webinar per i beneficiari e due per gli addetti ai lavori, un convegno di coordinamento con gli stakeholder, qurantamila euro di benefit complessivi in via di erogazione ai partecipanti. Sono solo alcuni dei numeri del progetto Sun4All dietro ai quali ci sono storie di povertà energetica e pensieri lunghi, indicazioni strategiche, per una transizione equa e solidale che scaturisce dalla condivisione di saperi tra decisori politici, amministratori, accademia e terzo settore.

A Roma oltre centomila famiglie vivono in condizioni di povertà energetica, ossia non hanno accesso ai servizi energetici essenziali, fra cui il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione e l’acqua calda, secondo la definizione fornita dalla Energy Efficiency Directive. Per questo, la Capitale è una delle quattro città pilota di Sun4All assieme ad Almada (Portogallo), Barcellona (Stato Spagnolo) e alla comunità dei comuni Cœur de Savoie (Francia), quattro luoghi designati per questo programma di sostegno che ha coinvolto le famiglie in una serie di attività di formazione e tutoraggio propedeutiche alla formazione di comunità energetiche solidali con un forte approccio identitario locale.

Proprio le storie e i pensieri lunghi dietro ai numeri saranno al centro dell’evento di restituzione del progetto per approfondire i temi posti della relazione tra vulnerabilità sociali e transizione energetica a Roma – l’incidenza della povertà energetica, la giustizia ambientale, la valutazione dell’impatto sociale delle comunità energetiche solidali, il microcredito ecc…

«Gli studi più recenti raccomandano di coinvolgere le organizzazioni locali nell’elaborazione dei progetti per incrementare l’efficacia delle iniziative. Per questo il supporto del Forum del Terzo Settore Lazio è stato fondamentale – spiega Francesca Danese, portavoce FTSL – sia per il coinvolgimento della società civile, con i suoi saperi e le sue pratiche, sia per l’engagement dei partecipanti al progetto, le famiglie a più basso reddito sui territori interessati, coinvolti e seguiti ben oltre le procedure seminariali di alfabetizzazione energetica. La povertà energetica, infatti, è solo uno degli aspetti della vulnerabilità in questa fase di precarietà, inflazione galoppanti e di “policirisi”. Insieme abbiamo imparato che la transizione energetica deve essere utile anche a ricucire i tessuti sociali “surriscaldati” non solo per via della crisi climatica. Il progetto ha dato forma e consapevolezza alle comunità di quartiere, ora servono passi ulteriori perché diventino comunità energetiche vere e proprie. Questo perché il solo utilizzo della tecnologia avanzata per le famiglie in povertà energetica non sembra garantire risultati migliori in termini di equità. Dobbiamo lavorare a un cambiamento sistemico inserendo la transizione energetica in un contesto più ampio di giustizia sociale. A questo proposito il Forum Terzo settore del Lazio e le sue reti stanno già lavorando con l’Ufficio Clima di Roma e ci auguriamo che il Consiglio comunale approvi al più presto il regolamento per le CER».

E’ importante, per comprendere la portata del progetto, ricordare le associazioni che hanno contribuito alla presa di coscienza delle comunità: dalla Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro ETS all’Odv Nonna Roma aderente ad Arci Roma, dall’associazione La Nuova Arca alla Casa Famiglia Lodovico Pavoni, da Eudecoop di Corviale, prima cooperativa di comunità urbana in città,  ad Aurelio in Comune col suo progetto Santa Maradona, dall’associazione Corviale Domani alla CRI di Roma, da PRO.DO.C.S. all’associazione internazionale K. Woitila, dalla coop Nuove Risposte fino alla Fondazione G.B. Baroni che ha fornito al Forum un supporto particolarmente prezioso.

 


 

 

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