Il consumo di più di 7 grammi di olio di oliva, pari a circa 1 o 2 cucchiai da cucina al giorno, è associato a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, tumori, malattie neurodegenerative e polmonari. Ad affermarlo un nuovo studio condotto all’Harvard T.H. Chan School of Public Health e recentemente pubblicato sul Journal Of The American College of Cardiology.
LO STUDIO
Un gruppo di ricercatori, guidato dalla dottoressa Marta Guasch-Ferré, ha osservato per 28 anni più di 60.000 donne e 30.000 uomini che si presentavano sani all’inizio dello studio. A cadenza periodica i partecipanti venivano sottoposti a un questionario che chiedeva loro con quanta regolarità consumassero determinati tipi di alimenti, in particolare i grassi e gli olii che usavano in cucina e le relative marche. Al termine dello studio i ricercatori hanno potuto osservare come coloro che consumavano una più alta quantità di olio avessero il 19% in meno di possibilità di morire in seguito a malattie cardiovascolari, il 17% in meno di possibilità di sviluppare malattie oncologiche, il 20% in meno di andare incontro a disturbi neurologici e infine il 18% di rischio in meno di morire a causa di problemi respiratori. Lo studio ha inoltre mostrato come la sostituzione di grassi quali margarina, burro, maionese e derivati del latte con l’olio d’oliva fosse associata con una riduzione importante (meno 34%) del rischio di morte.
Camilla Galli