Dove mangerei

Alto Jonio, i prodotti ittici del nostro mare sempre più introvabili

Il prodotto tipico locale trova sempre meno spazio sulle tavole di ristoranti e trattorie.
È quanto ci hanno confermato alcuni esercenti di ristoranti e trattorie della fascia costiera dell’Alto Jonio dove per prodotto tipico locale si deve intendere il pescato dei nostri mari. Pesce povero ma gustoso. «Nel mio locale, cerco sempre di presentare del buon pesce, soprattutto seppie, alici e pesci di paranza, freschi di pescheria».
Afferma il soddisfatto titolare di una trattoria di Trebisacce che ha instaurato con i clienti un rapporto di fiducia. I piatti forti della casa? Seppie e piselli, frittura di paranza, alici “arraganate”, ovvero fritte con peperoncino piccante. Accanto a questa esperienza positiva, in cui si cerca, a fatica, di offrire ancora il genuino prodotto tipico dell’Alto Jonio, un capitolo a parte è costituito dalle sale di ricevimento. Almeno, questo è quanto raccolto dal parere dei ristoratori.

Dato il notevole numero di coperti nei banchetti (matrimoni, battesimi ed eventi con molti ospiti) è impossibile presentare un menù di pesce povero, fresco e pescato nel nostro mare Jonio.

Per questo motivo ci si rivolge ai distributori all’ingrosso che forniscono i quantitativi necessari per preparare un numero importante di piatti e di portate. Nelle sale di ricevimento, si acquistano barattoli da cinque chili di insalata di polipo già pronta e al pesce spada, si preferisce lo “smeriglio” che sul mercato costa molto meno. Stesso dicasi per i gamberoni, mentre spigole ed orate solitamente provengono da allevamenti.

Da decenni ormai, le sale di ricevimento rappresentano un vero e proprio canale commerciale redditizio e senza crisi. Ed è qui che muore definitivamente ogni identità enogastronomica calabrese sotto il peso della omogeneizzazione alimentare a basso costo e di bassa qualità imposta dalle multinazionali del food o del presunto tale.  Dunque, sembrerebbe che non ci sia più speranza per i nostri prodotti tipici locali.

Tuttavia, nei ristoranti e nelle trattorie sulla costa, da Trebisacce a Villapiana Lido e Scalo, da Amendolara a Roseto, Montegiordano e Rocca Imperiale, il pesce fresco lo si trova sempre o quasi. Alla clientela fissa, i ristoratori solitamente consigliano i piatti del giorno che, per lo più sono preparati con pescato del giorno. Seppie alla piastra, seppie e piselli, linguine con il nero di seppia, frittura di paranza, timballo di alici, quasi sempre presenti sul menù tipico del ristorante.  Nelle cinque pescherie di Trebisacce in questo periodo i banchi di pesce sono colmi di pescato nostrano.
«Quando i ristoratori trovano pesce fresco lo comprano senza badare alla pezzatura o al pregio del pescato, –  dice un gestore di pescheria. Noi stessi – aggiunge – spesso compriamo al mercato di Corigliano. È da lì che viene il pesce spada che offriamo sui nostri banchi».
Se trovano pesce fresco, ed un gustoso esempio è rappresentato da una grossa cernia, i ristoratori non ci pensano due volte a comprarlo. Tutto sommato, nei locali del comprensorio non è difficile mangiare bene.

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