Una campagna molto difficile con una riduzione della produzione che non consentirà di prolungare la commercializzazione fino a maggio. E’ quella delle arance, presentata da Salvo Laudani, direttore di Oranfrizer, uno dei leader nella produzione e trasformazione degli agrumi in Italia.
“La campagna delle arance – ha spiegato Laudani – si presenta molto difficile quest’anno con una riduzione della produzione del 60% per la varietà femminello e del 40% per il tarocco.
Abbiamo avuto problemi anche con le pezzature, per esempio della varietà moro, mentre il tarocco ha pezzature superiori all’anno scorso. Si è innescato un fenomeno di alternanza di produzione molto difficile da riequilibrare ed è un fenomeno che è partito dopo le gelate del 2008″. Laudani ha spiegato, infatti, che dall’elevata produzione dello scorso anno “le piante sono uscite stremate ed a questo si è aggiunta la mancanza di pioggia e il problema della Tristeza, una virosi che sta falcidiando gli agrumeti del sud”.
Proprio per questa ragione, per rilanciare la produzione, saranno necessari reimpianti che sostituiscano le piante ammalate di tristezza con varietà virus esenti “ma chiaramente si tratta di interventi molto impegnativi economicamente e non tutti possono farli – ha spiegato il direttore – Penso che occorra un intervento pubblico urgente perché stiamo vivendo una vera calamità che rischia di mettere a repentaglio un settore importantissimo per l’economia della nostra zona”.
Quanto alle iniziative messe in campo dalla sua azienda, “come Oranfrizer abbiamo cercato di leggere anticipatamente la campagna in corso mettendo in atto tutte le energie e risorse per sfruttare al massimo le opportunità. Andremo a realizzare una importante attività di promozione sui punti vendita con la creazione di isole dedicate e di animazioni e presentazioni”.
E, ovviamente, senza dimenticare l’export: “Abbiamo ottimi scambi con paesi come la Svizzera e la Norvegia e altri territori scandinavi. Da questi paesi ci aspettiamo buoni risultati. Anche per i trasformati usciamo da un 2014 con un andamento in crescita sia sul mercato interno che all’estero. Chiaramente quest’anno, con mancanza di prodotto non ci saranno grandi quantitativi da trasformare”. (ANSA).