Politica

Bologna, Comune espone la bandiera della Palestina. Il sindaco Lepore: “Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio”

Il Comune di Bologna esporrà la bandiera della Palestina: lo annuncia il sindaco della città, Matteo Lepore, che spiega: “Come sindaco di un Comune storicamente schierato per la Pace, la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani è per me doveroso prendere posizione così come agire per garantire la maggiore coesione sociale possibile nella nostra città. Per questo esporremo a Palazzo D’Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina”.

Quindi Lepore aggiunge: “Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla. L’attuale governo israeliano deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo. Quando questo avverrà e sarà ripristinato pienamente il diritto internazionale, esporremo accanto alla bandiera palestinese anche quella israeliana. Perché per aprire alla possibilità di nuovo di avere due Stati, come in tanti spesso affermiamo, occorre avere anche due popoli e questo per quello che i palestinesi stanno subendo rischia di non potere più accadere”.

In una lunga nota, il primo cittadino sottolinea che “sin dal primo momento, Bologna ha voluto esprimere con forza il suo impegno per la costruzione di un percorso di pace in Palestina, a partire dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Non solo non si sono fermate le bombe, ma l’escalation militare israeliana di questi giorni ha portato ad una ulteriore strage di civili inermi, molti dei quali bambiniOgni limite è stato superato così come denunciato dalle principali istituzioni internazionali, Nazioni Unite e Europa compresa. Come Amministrazione e Consiglio comunale – prosegue – abbiamo con forza condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023 e chiesto la liberazione degli ostaggi israeliani, ma nulla può giustificare quello che sta sta accadendo a Rafah, nella striscia di Gaza. Il popolo palestinese stesso è doppiamente vittima della follia estremista”.

Per il primo cittadino, “dobbiamo evitare che il confronto su una questione così importante possa assumere ulteriori forme violente e aprire nuovi spazi democratici di partecipazione, anche per questo motivo come Comune decidiamo di fare un ulteriore passo in avanti mettendo a disposizione spazi comunali per ospitare questa discussione e manifestare in modo non violento. Il Comune nella sua tradizione ed alta funzione di agorà civica farà la propria parte. A tutti i cittadini israeliani e ai componenti della comunità ebraica che vivono e studiano nella nostra città – conclude – va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano. A questi nostri concittadini va garantito massimo rispetto e tutela. Tutte le istituzioni si devono impegnare a questo fine, contrastando ogni forma di antisemitismo e discriminazione. Ripartiamo dal dialogo, dal riconoscimento reciproco delle tragedie subite e dalla solidarietà”.

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