Politica

Cairo, Abu Mazen: “Non lasceremo la nostra Terra”. Meloni: “Fare l’impossibile, la soluzione corretta è due Stati”

Mentre divampa la rabbia in Medioriente e i grandi della Terra, al Cairo, siedono attorno al tavolo della pace, sale a 4.385 il numero dei morti a Gaza, di cui 1.756 minori e 976 donne. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Gaza, citato dai media. I feriti sono 13.561.
    Il Centro dei prigionieri palestinesi citato dai media ha intanto comunicato che almeno 1700 i palestinesi arrestati da Israele dall’inizio dell’attacco di Hamas.
    L’esercito israeliano ha intanto fatto sapere che dall’inizio della guerra in Cisgiordania sono stati arrestati 450 affiliati di Hamas.

“Non lasceremo mai la nostra Terra”. Così il presidente palestinese Abu Mazen ha concluso il suo intervento al summit del Cairo, ripetendo la frase due volte. “Denunciamo l’uccisione di civili da entrambe le parti e invochiamo il rilascio degli ostaggi da entrambe le parti”, ha affermato.”I palestinesi affrontano l’aggressione dell’esercito israeliano,che viola le leggi internazionali mirando a ospedali, scuole, case”. Chiede di nuovo di fermare “questa barbara aggressione e l’apertura di corridoi umanitari,che Israele non ha consentito”.

Meno chiare e più contaddittorie le parole del premier italiano Giorgia Meloni che comunque conclude così il suo intervento: “Dobbiamo fare l’impossibile per evitare una escalation della crisi, per evitare di perdere il controllo di questa crisi, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per farlo è un’iniziativa politica per una soluzione strutturale che si basi sulla prospettiva dei due popoli e due Stati, una soluzione che deve essere concreta e deve avere una tempistica definita”. Poi, per non scontentare nessuno aggiunge:
    “Di fronte ad azioni”, come quelle di Hamas, “uno Stato è pienamente legittimato a rivendicare il proprio diritto alla difesa, all’esistenza, alla sicurezza dei propri cittadini e confini. Ma la reazione di uno Stato non può e non deve mai essere motivata da sentimenti di vendetta”, ha aggiunto.
    La premier ha poi condannato con decisione la strage del festival: “Il terribile attacco di Hamas si è abbattuto contro civili inermi con una efferatezza senza precedenti che lascia allibiti e che dal nostro punto di vista è giusto condannare senza ambiguità”.
    “Siamo molto preoccupati per la sorte degli ostaggi, ci sono anche degli italiani – ha ricordato -, chiediamo l’immediato rilascio di tutti”. Ce ne è abbastanza per non concludere, al solito, nulla ma per farsi ammirare sia dall’emiciclo del Parlamento che dagli ultras di Casapound. Ma c’è infine la vignetta de Daily Telegraph che, come molti altri media occidentali, non crede veramente nella capacità dei “genieri” occidentali di risolvere la situazione in Medio Oriente. Per la cronaca Il “Vertice della pace” si è concluso senza una dichiarazione finale congiunta. Secondo SkyNews Arabia la possibilità di raggiungere un compromesso è saltata a causa del disaccordo fra i paesi arabi e quelli occidentali i quali volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna del movimento di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l’uccisione di migliaia di civili a Gaza e di chiedere una tregua.

“Giorgia Meloni, un anno di rivoluzione senza fretta” titola in prima pagina Le Figaro, con una foto della premier e due intere pagine all’interno.
    “Prudente, attenta a non rinchiudersi in vane polemiche – scrive il quotidiano francese – Giorgia Meloni non preoccupa più. Alla fine di un anno di potere, la dirigente venuta dall’estrema destra è riuscita nella sua operazione di normalizzazione, sulla scena internazionale come nell’opinione degli italiani”.

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