Prima che Giorgia Meloni affidasse l’incarico a suo cognato in molti lo davano già per ministro dell’Agricoltura. Ma ad ogni modo, non ci ha messo molto a far carriera fino ad essere soprannominato il “picchiatore di Coldiretti” . Tensione davanti a Palazzo Chigi fra il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e i vertici di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. Da questa mattina con Coldiretti in presidio davanti alla Galleria Colonna occasione del voto finale del Parlamento sul disegno di legge che introduce il divieto alla carne coltivata, ha attraversato la strada puntando contro i due deputati che a loro volta manifestavano contro di fronte alla sede del governo. “È arrivato come un ossesso dicendomi delinquente e ci ha aggrediti fisicamente” dice Della Vedova. Ci sono stati spintoni e insulti, ed è dovuta intervenire la polizia per trattenere Prandini e separare i manifestanti.
Uno scontro che ha avuto poco dopo la sua eco anche in Aula dove si è riaccesa la discussione tra le solidarietà ai parlamentari di +Europa e il voto finale che ha vietato in Italia, primo paese al mondo a dire no alla carne coltivata.
“Prandini dovrebbe dimettersi! È un teppista!”, dice Riccardo Magi che poco dopo il voto di Montecitorio si è recato assieme a Della Vedova a sporgere denuncia contro Prandini. Il quale, a sua volta, ha annunciato una controdenuncia pretendendo le scuse.
Lollobrigida, da parte sua, ha preso democristianamente le distanze dall’atteggiamento del numero uno di Coldiretti: “Contrarietà e solidarietà”, dice. “La violenza non è mai uno strumento di battaglia politica”. Ma al presidio degli agricoltori, spiega, ci sarà. E ci è stato. Così come in un gioco di ruolo, a parti invertite, si è poi di fatto complimentato col neo “picchiatore” ex democristiano.