Le defezioni alla COP29: non sarà al vertice la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Anche i presidenti di Francia e Russia non parteciperanno al vertice sul clima in Azerbaigian, in programma dall’11 al 22 novembre
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non parteciperà al vertice delle Nazioni Unite sul clima, secondo quanto dichiarato da un portavoce dell’esecutivo.
Non saranno presenti nemmeno il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron, stando alle fonti vicine alle Nazioni Unite.
“La Presidente non parteciperà alla COP quest’anno”, ha dichiarato il portavoce della Commissione, aggiungendo che, poiché la Commissione è in una fase di transizione, ‘la Presidente si concentrerà quindi sui suoi compiti istituzionali’.
Tutte le defezioni
Il clima non è la priorità di tutti. Oltre a Joe Biden, anche il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron non parteciperanno al vertice delle Nazioni Unite che si terrà a Baku dall’11 al 22 novembre.
Più di 100 leader hanno confermato la loro partecipazione alla COP29 in Azerbaigian: in agenda l’obiettivo climatico fissato nove anni fa a Parigi, che mira a mantenere l’aumento della temperatura globale in questo secolo al di sotto dei 2 gradi.
Dall’Europa hanno dichiarato di voler partecipare i leader di Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia e Spagna.
Chi paga la transizione dei Paesi in via di sviluppo?
La COP di quest’anno è stata soprannominata “COP finanziaria”.
La questione chiave all’ordine del giorno è chi pagherà i trilioni di dollari di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno per abbandonare i combustibili fossili, condizione necessaria a fronte della sempre più drammatica crisi climatica, e allo stesso tempo, evitare il tracollo economico.
Le risorse stanziate dall’Ue
Nel 2023 l’Unione europea ha mobilitato 28,6 miliardi di euro in finanziamenti per il clima da risorse pubbliche, in aggiunta a 7,2 miliardi di euro di fondi privati per aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni di gas serra e ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.
Le cifre sono state ufficializzate dal Consiglio dell’Ue, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Proprio nel corso della prossima Cop29 le parti cercheranno di aggiornare l’obiettivo collettivo di finanza climatica, oggi fissato a cento miliardi di dollari all’anno fino al 2025. Circa la metà dei finanziamenti pubblici per il clima destinati ai Paesi in via di sviluppo, spiega una nota del Consiglio Ue, è stata destinata all’adattamento climatico o ad azioni trasversali. Le cifre sono in leggero calo rispetto ai quaranta miliardi mobilitati nel 2022.
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