Attualità

CRIMINI UMANITARI Oltre 25.105 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre. 178 nelle ultime ore. L’Onu: “70% delle vittime è donna o minore”

Sono complessivamente 25.105 i palestinesi uccisi e 62.681 quelli feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Gaza in una nota.  Si stima che 178 palestinesi siano stati uccisi e 293 feriti nelle ultime 24 ore, ha aggiunto il ministero.

L’attuale conflitto tra Israele e Hamas ha causato a Gaza quasi tre volte più morti che negli ultimi 15 anni messi insieme. Lo rivela un rapporto di United Nations Women, l’ente per la parita’ di genere dell’organizzazione, secondo quanto riporta Cnn. Le ultime statistiche parlano di piu’ di 24.620 palestinesi uccisi dall’inizio della guerra con Hamas iniziata il 7 ottobre 2023. Il rapporto ha analizzato in particolare l’impatto della guerra sulle donne. Secondo i dati: circa il 70% delle persone uccise sarebbero donne o bambini.
Le donne inoltre nella situazione attuale – spiega il rapporto – non dispongono di acqua e servizi igienico-sanitari adeguati, anche per la gestione dell’igiene mestruale, con un impatto negativo sulla salute mentale e fisica. Inoltre i blackout delle comunicazioni e dell’elettricita’ stanno limitando gravemente i servizi contro la violenza di genere. Complessivamente a Gaza 1,9 milioni di persone (pari all’85% della popolazione totale) sono state sfollate, compreso quello che UN Women stima essere un milione di donne e ragazze, ha affermato l’agenzia.

Secondo il Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia delle Nazioni Unite ci sono state quasi 20mila nascite a Gaza durante l’attuale guerra, con molte madri che hanno sofferto o sono morte durante il parto a causa della mancanza di risorse e strutture.

Ieri il capo dell’intelligence in Siria dei Guardiani della Rivoluzione iraniani è stato ucciso a Damasco in un raid israeliano, insieme ad altri tre Pasdaran. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono almeno dieci le persone morte nel quartiere Mezzeh della capitale siriana. Il raid di precisione ha distrutto un palazzo residenziale che secondo fonti locali era usato da consiglieri iraniani e di Hezbollah che sostengono il regime del presidente siriano Bashar al-Assad.

Le immagini giunte da Damasco hanno mostrato una fitta colonna di fumo levarsi dal sito, isolato da ambulanze e soccorritori alla ricerca di sopravvissuti sotto le macerie dell’edificio completamente crollato. La zona ospita anche il quartier generale delle Nazioni Unite, le ambasciate e i ristoranti.

Condividi