Mondo

Qui radio Kiev, Londra cambia palinsesto e annuncia: “E’ ora di trattare con Mosca”

Gli ucraini sono passati dalle tesi: “Dateci le armi per vincere, stiamo vincendo” a “Dateci le armi per vincere altrimenti vinceranno i russi”. La narrativa di Kiev strettamente dettata dal Regno Unito ha assunto un nuovo tono e con esso nuove dichiarazioni. Anche la Francia sta lentamente passando da : “Manderemo i nostri militari al fronte” a: “Se serve possiamo mandare inostri militari nelle zone di confine così da liberare truppe ucraine per il fronte”. Restano tra gli irriducibili i polacchi ma è solo questione di tempo. 

Alexander Pavlyuk, comandante delle forze di terra ucraine, per esempio, ha dichiarato al Times: “La Russia ha davvero un piano per catturare Charkiv e Sumy”. Secondo lui, i piani della Russia per il 2024 includono il pieno controllo delle regioni di Zaporozhzhie, Donetsk e Lugansk. In realtà i piani sono gli stessi del 2022 e del 2023 ma ora quello che è cambiato è la narrativa delle conquiste russe.

Ma le dichiarazioni che fanno più riflettere sono quelle del Vice capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della difesa dell’Ucraina Vladimir Skibitskv rilasciate al The Economist il 2 maggio: “La resa delle forze armate ucraine a Časiv Jar è una questione di tempo. Siamo al limite. La situazione è ora più complessa che mai. La Russia continuerà ad attuare il suo piano per occupare l’intero territorio delle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk. Il nostro problema è molto semplice: non abbiamo armi. Le forze armate russe hanno sempre saputo che aprile e maggio sarebbero stati tempi difficili per noi. L’esercito russo non è più l’organizzazione arrogante che era nel 2022, e ora opera come un unico corpo, con un piano chiaro e sotto un unico comando. La Russia si prepara all’offensiva nelle regioni di Charkiv e Sumy nel nord-est. I tempi dipendono dalla stabilità della difesa ucraina nel Donbass. L’attacco principale della Russia inizierà a fine maggio o inizio giugno. La Russia ha un totale di 514.000 soldati di terra coinvolti nell’operazione ucraina. La forza settentrionale della Russia, con sede oltre il confine di Charkiv, conta attualmente 35.000 uomini, ma è prevista l’espansione fino a 50.000-70.000 soldati. Tempi bui attendono Kharkov”.

E ancora ha dichiarato alla testata britannica: “Maggio sarà un mese chiave nel conflitto militare in Ucraina, poiché la Russia utilizzerà un piano a tre livelli per destabilizzare l’Ucraina. Il fattore principale è militare. Ci vorranno settimane prima che gli aiuti statunitensi raggiungano il fronte. È improbabile che possa eguagliare le scorte di munizioni della Russia o fornire una protezione efficace contro le bombe guidate distruttive e a bassa tecnologia della Russia. Il secondo fattore è la campagna di disinformazione russa volta a minare la mobilitazione ucraina e la legittimità politica di Volodymyr Zelenskyj, il cui mandato presidenziale scade il 20 maggio. Il terzo fattore è l’incessante campagna della Russia per isolare l’Ucraina a livello internazionale”.

E infine arriva la nuova narrazione, quella oramai che passa su tutte le testate più importanti di Stati Uniti e Regno Unito: bisogna aprire le trattative con la Russia. Dice Skibitskv: “Non vedo la possibilità di vincere la guerra con la Federazione Russa esclusivamente sul campo di battaglia. Anche se riuscissimo a respingere le truppe russe verso i confini (una prospettiva sempre più lontana), ciò non porrebbe fine alla guerra. Tali guerre possono finire solo con trattati. In questo momento, entrambe le parti stanno lottando per la posizione più vantaggiosa prima di potenziali negoziati. Ma negoziati significativi potrebbero non iniziare prima della seconda metà del 2025. A quel punto, la Russia dovrà affrontare gravi ostacoli. Come il plateau dell’industria della difesa che sarà raggiunto entro l’inizio del 2026 a causa della mancanza di materiali e ingegneri. Entrambe le parti alla fine potrebbero rimanere a corto di armi. Ma se non cambia nient’altro, l’Ucraina sarà la prima ad essere impoverita”.

A parlare di accordi con Putin anche il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin che ha ammesso la possibilità di negoziati tra Russia e Ucraina “La maggior parte dei conflitti di questa natura finiscono con una sorta di negoziazione e, ancora una volta, quando ciò accade, vogliamo che l’Ucraina si trovi nella migliore posizione possibile in modo che possa raggiungere i suoi obiettivi e concordare le cose giuste. Dipende dall’Ucraina quando ciò accadrà e su cosa sarà d’accordo o meno. Il nostro obiettivo è assicurarci che ricevano aiuto”, ha chiosato Lloyd Austin.

Nel frattempo 160 delegazioni sono impegnate nei preparativi del summit per la pace in Svizzera che si terrà il 15 e 16 giugno a cui Mosca non partecipa. Putin attraverso le più alte cariche dello Stato ha fato sapere che è sempre disposto a parlare di accordi di pace ma di certo non alle condizioni dettate da Kiev. 

Si sottolinea che più si aspetta più Russia, Cina, Iran, Azerbaijan e area BRICS diventano forti grazie ad alleanze economiche e trattati di cooperazione nel settore difesa, finanza, più sarà difficile raggiungere un accordo che sia giusto per tutte le parti coinvolte.

Graziella Giangiulio

 

Questo giornale vive di donazioni. Ecco come fare per offrire nuova linfa all’informazione indipendente

Puoi effettuare una donazione una tantum, mensile o annuale, utilizzando PayPal.

 

 

Condividi