Migliaia di persone hanno partecipato insieme ad operatori, giornalisti, filosofi e artisti a Dire, fare, ripudiare: l’iniziativa promossa, domenica 25 maggio presso la sede dell’Ong in via Santa Croce a Milano, per festeggiare i 31 anni di EMERGENCY.
Dire, fare, ripudiare: tre verbi che richiamano l’impegno di EMERGENCY a favore delle vittime della guerra e della povertà per promuovere una cultura di pace che rifiuta la guerra e che al contempo scandiscono la domenica di festa.
Una giornata per ribadire insieme il ripudio della guerra, proprio come sancito dall’articolo 11 della Costituzione italiana al quale EMERGENCY si è ispirata per la sua campagna “R1PUD1A”. Ai momenti di approfondimento su come l’informazione racconta la guerra e la propaganda bellicista che ci si prospetta con la nuova stagione di riarmo in corso, si sono alternati appuntamenti più leggeri con performance musicali in collaborazione con Piano City, spettacoli per famiglie e bambini, musica che R1pud1a, e dj set.
“Dire e fare sono nel nostro dna: curiamo le vittime e denunciamo le cause dei conflitti, ma per la festa di quest’anno dedicata ai 31 anni di EMERGENCY abbiamo aggiunto anche la parola ‘ripudiare’ in linea con la campagna che abbiamo lanciato per rispettare l’articolo 11 della Costituzione, alla quale hanno già aderito quasi oltre 500 comuni e oltre 700 scuole – spiega Simonetta Gola, direttrice della comunicazione di EMERGENCY –.”
Fondata nel 1994, l’Ong sinora ha curato gratuitamente oltre 13 milioni di persone e, attualmente, è presente a Gaza, Ucraina e Sudan, dove sono in corso conflitti che colpiscono la popolazione civile: nei conflitti attuali, il 90% delle vittime della guerra sono civili.
È anche dalla tragedia dei civili nelle due guerre mondiali che è nato l’articolo 11 della nostra Costituzione e per ricordare questa radice storica della nostra legge fondamentale EMERGENCY ha lanciato lo scorso novembre la campagna R1PUD1A, a cui possono aderire singoli cittadini, scuole, teatri, Comuni, enti pubblici e locali.