IL 6 FEBBRAIO 1976 Leonard Peltier, attivista nativo americano impegnato nell’American Indian Movement, veniva arrestato accusato di crimini che non aveva commesso. Giudicato da una giuria razzista sulla base di prove false e di testimonianze altrettanto false (gli stessi accusatori e giudici riconobbero successivamente la falsità delle une e delle altre) fu condannato all’ergastolo. È tuttora in prigione, innocente, ormai vecchio e gravemente malato. In questi lunghi decenni di iniqua ed assurda prigionia Leonard Peltier ha continuato la sua lotta in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, ed è riconosciuto in tutto il mondo come un coraggioso e generoso testimone della dignità umana, un eroico difensore della vita, dei diritti delle persone, dei popoli e della Madre Terra. La sua liberazione è stata chiesta da personalità come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco, e da milioni di persone di tutto il mondo. In tante città del mondo il 6 febbraio si realizzano manifestazioni pubbliche nonviolente per chiedere la liberazione di Leonard Peltier».
Un appello con “Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la libertà a Leonard Peltier” è stato rivolto a tutte le persone di buona volontà, a tutte le associazioni democratiche, a tutte le istituzioni che perseguono il bene comune dell’umanità, affinché il 6 febbraio si levi corale la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d’America di concedere la grazia che gli restituisca finalmente la libertà. Lo riportiamo di seguito con le indicazioni operative:
Leonard Peltier (a sinistra) e suo figlio Chauncey durante una visita in prigione nel 2015 (Courtesy of Chauncey Peltier)
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d’America
Scrivere direttamente a Leonard Peltier (solo lettera postale) Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521
Costruire una rete italiana di solidarietà con Leonard Peltier
*Come procedere:
– alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
– alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identità
– alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
– alla voce SECOND NAME: si può omettere la compilazione
– alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
– alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si può omettere la compilazione
– alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
– alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
– alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
– alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
– alla voce CITY: scrivere il nome della propria città e il relativo codice di avviamento postale
– alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il seguente messaggio: «Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.»
Per le altre lettere istituzionali, suggeriamo un testo base analogo a quello, seguente, proposto per i Parlamentari italiani della Ue:
Egregie ed egregi parlamentari europei, conoscete già la vicenda di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo è stata richiesta da personalità come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchù, Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre. Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo già negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
In questa foto d’archivio del 22 novembre 2001, i dimostranti portano un grande dipinto dell’indiano americano Leonard Peltier imprigionato durante una marcia per la Giornata nazionale del lutto a Plymouth, Massachusetts. Gli indiani americani uniti del New England hanno tenuto la loro prima Giornata nazionale del lutto nel 1970 (credit AP Photo/Steven Senne)
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d’America affinché conceda la grazia che liberi l’illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell’Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden). Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all’appello promosso da prestigiosissime personalità, innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinché il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la libertà a un uomo innocente che è ormai per l’umanità intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra. Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d’America la concessione della grazia che restituisca la libertà a Leonard Peltier.
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