Politica

EMERGENZA DEMOCRATICA Media Freedom Rapid Response lancia l’allarme su ingerenze politiche e minacce al giornalismo italiano

In vista delle imminenti elezioni europee, il Media Freedom Rapid Response (MFRR) è stato indotto a organizzare una missione urgente di advocacy in Italia il 16 e 17 maggio per affrontare alcuni recenti sviluppi relativi alla libertà di stampa e dei media. Tali preoccupazioni includevano interferenze politiche senza precedenti nei media di servizio pubblico, molestie legali nei confronti di giornalisti dissenzienti da parte di membri del governo e la potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI da parte del deputato Antonio Angelucci.

L’attuale stato della libertà dei media in Italia solleva notevoli preoccupazioni. La preoccupante tendenza all’ingerenza politica e alle persecuzioni legali mina i principi democratici e minaccia l’indipendenza e il pluralismo essenziali per una stampa libera.

Nel corso della sua visita a Roma, la delegazione della MFRR, inclusa la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), ha incontrato funzionari di diversi organi istituzionali, tra cui:

  • la Senatrice  Barbara Floridia , Presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza sull’attività radiofonica e televisiva della Camera dei Deputati;
  • Senatrice  Ilaria Cucchi , Vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica;
  • Giacomo Lasorella , presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) insieme ai membri del consiglio di amministrazione dell’AGCOM;
  • la deputata  Valentina Grippo , membro della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa;
  • Dott.  Pierluigi Mazzella , rappresentante del Governo italiano presso il Comitato Direttivo sui Media e la Società dell’Informazione (CDMSI) del Consiglio d’Europa;
  • Membri della Rappresentanza Permanente in Italia della Commissione Europea.

La delegazione MFRR ha inoltre incontrato diversi giornalisti di diversi organi di informazione, sindacati e rappresentanti di organizzazioni della società civile per analizzare lo stato della libertà dei media nel Paese, aderendo al sit-in dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai (USiGRai) dedicato alla stampa libertà davanti alla sede RAI.

Purtroppo la missione non ha avuto l’opportunità di incontrare nessuno della coalizione di governo, poiché tutte le richieste di incontro sono state rifiutate o ignorate.

Interferenza politica nei media pubblici

La Radiotelevisione Italiana (RAI), l’emittente di servizio pubblico italiana, è attualmente soggetta a un livello di  interferenza politica senza precedenti  che rischia di portare a un potenziale pieno controllo statale. Sebbene una certa politicizzazione della RAI non sia un fenomeno nuovo, i colloqui con i giornalisti della RAI hanno confermato il livello senza precedenti di pressione e autocensura.

La delegazione ha accolto con favore l’iniziativa della senatrice Barbara Floridia che promuove una convenzione nazionale (“ Stati Generali” ) composta da tutti i partiti politici, esperti di media indipendenti e altre parti interessate, diretta a riformare la governance e il finanziamento dei media pubblici in linea con l’ European Media Freedom Act .

Mancata depenalizzazione della diffamazione e mancata riforma delle norme del codice civile sulla diffamazione

I giornalisti, in particolare quelli investigativi che denunciano gli illeciti dei politici e pubblicano informazioni di pubblico interesse, si trovano ad affrontare un numero crescente di cause legali vessatorie spesso guidate da membri dell’attuale governo, tra cui il Primo Ministro Giorgia Meloni

Invece di unirsi alla tendenza europea verso la depenalizzazione della diffamazione e la sua inclusione nel diritto civile, e di iniziare a recepire la  direttiva anti-SLAPP dell’UE,  il governo italiano sceglie di andare nella direzione opposta. Il disegno di legge Balboni, proposto dalla coalizione di governo per riformare la diffamazione, non solo non riesce a depenalizzare la diffamazione e a considerare una riforma globale nell’ambito del diritto civile. Se approvate, le disposizioni del disegno di legge Balboni rischiano di comprimere ancora di più lo spazio dell’indipendenza editoriale e di esercitare un effetto dissuasivo ancora più pesante sulla comunità giornalistica.

Potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI

La potenziale acquisizione di una delle principali agenzie di stampa del paese, l’AGI (Agenzia Giornalistica Italiana), da parte del deputato Antonio Angelucci – che già controlla diversi importanti quotidiani – rappresenta un  rischio significativo per l’indipendenza editoriale dell’AGI .

Se si concretizzasse, l’acquisizione sarebbe in contrasto con l’articolo 6 della legge europea sulla libertà dei media, secondo il quale i direttori editoriali devono essere liberi di prendere decisioni senza interferenze e chiunque abbia interessi significativi nei fornitori di servizi di media deve dichiarare eventuali conflitti di interessi. . Inoltre, potrebbe creare un pericoloso precedente che potrebbe mettere a rischio altre agenzie di stampa del Paese.

Raccomandazioni

  • Chiediamo al Parlamento italiano, insieme agli esperti indipendenti, alle organizzazioni rappresentative dei giornalisti, come la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e l’Ordine dei Giornalisti italiani, in consultazione con l’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) di avviare una riforma complessiva della legislazione che regola le emittenti pubbliche italiane in linea con l’articolo 5 dell’European Media Freedom Act;
  • Esortiamo il Parlamento italiano ad attuare una riforma globale delle leggi sulla diffamazione, allineandole agli standard europei e internazionali sulla libertà di espressione;
  • Se si concretizzasse un’offerta di acquisizione dell’agenzia di stampa AGI, le autorità di regolamentazione AGCOM e AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) dovrebbero condurre una valutazione approfondita e trasparente e considerare l’impatto sul pluralismo dei media, sull’indipendenza editoriale e sul conflitto di interessi, in conformità con la legge europea sulla libertà dei media.

MFRR Passi successivi

Nelle prossime settimane, l’MFRR continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi nel Paese in collaborazione con i partner locali, e ribadirà la richiesta di incontri online con i rappresentanti della coalizione di governo italiana. Nei prossimi mesi verrà pubblicato il rapporto finale che descriverà i risultati principali con un elenco di raccomandazioni rivolte al governo italiano, ma anche alla Commissione europea. Gli esperti del consorzio sono pronti a offrire la propria esperienza per promuovere l’indipendenza dei media pubblici e la libertà di stampa in Italia.

La delegazione era composta da rappresentanti di ARTICLE 19 Europe, del Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (ECPMF), della Federazione europea dei giornalisti (EFJ), dell’International Press Institute (IPI) e di OBC Transeuropa (OBCT).

Media Freedom Rapid Response

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