Politica

FUOCO AMICO. Salvini monta sui trattori con No Vax e No Ue contro Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Ma soprattutto contro Giorgia Meloni

Il ministro ai Trasporti Matteo Salvini scende dalla ruspa e sale sul trattore. “La Lega è e sarà sempre al fianco degli agricoltori italiani contro quelle scelte folli che da Bruxelles danneggiano i prodotti, il lavoro e la salute del nostro Paese”, twitta felice il leader della Lega riferendosi alla protesta dei trattori che sta invadendo anche le strade italiane.

Per smarcarsi da FdI Salvini che vuole in galera gli eco-attivisti ora giustifica i blocchi stradali degli agricoltori. La mobilitazione, già iniziata nei giorni scorsi, prende di mira le politiche ambientali dell’Unione europea. Tra le richieste: “Sussidi, prezzi all’ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi”.

Ci si potrebbe aspettare – sottolinea Giulio Cavalli su La Notizia – che il ministro dei Trasporti intervenga con lo stesso pugno duro con cui ha immediatamente bastonato i giovani che per qualche decina di minuti fanno lo stesso sulle strade italiane per sensibilizzare il mondo ai pericoli del cambiamento climatico. “Eco-imbecilli”, li aveva definiti Salvini in più di un’occasione, trascinando il governo a inventarsi il reato di eco-terrorismo per un manipolo di ragazzotti mentre non riesce ad alzare la voce con le grandi compagnie del fossile. Vedendo i trattori invece Salvini si intenerisce, in memoria della vecchia Lega che proprio sugli agricoltori e sulle famose “quote latte” costruì un effimero successo elettorale. Il ministro che dovrebbe garantire la viabilità e il diritto alla mobilità di suoi cittadini in questo caso inverte i ruoli.

Sempre Giulio Cavalli: A settembre dell’anno scorso riferendosi a una protesta dei ragazzi di Ultima generazione Salvini scrisse: “Portateli via di peso e accompagnateli dove è giusto che stiano: in galera”. Di fronte agli agro-imbecilli invece il leader della Lega garantisce appoggio incondizionato. L’occasione per Salvini è ghiotta almeno per due motivi. Da una parte riesce a rivendere il suo partito come “vicino al territorio”, apparendo di lotta e di governo, differenziandosi dagli alleati che guardano con sospetto alla protesta. Dall’altra può indossare di nuovo il costume del leader contro l’Europa sporca e cattiva mettendo in difficoltà Giorgia Meloni imbrigliata nel suo ruolo istituzionale. In mezzo, come sempre, ci sarebbe anche il bene dei cittadini e il valore della credibilità di una nazione ma questo al leader della Lega è sempre interessato pochissimo.

Protesta a Torino, bruciata la bandiera dell’Europa. Protesta per ‘difendere l’agricoltura italiana’ nel centro di Torino. Montato un palco improvvisato in piazza Castello per una iniziativa firmata dalla ‘Variante torinese’ nata nel 2020 per opporsi alle restrizioni e ai vaccini contro il Covid e dal Comitato per i diritti umani Piemonte. Sul palco il leader della Variante Marco Liccione, che ha bruciato una bandiera dell’Unione Europea. ‘L’ho fatto perché la Ue ha fallito e vogliamo uscirne’, ha detto. Alla protesta hanno partecipato “centinaia di persone”, secondo gli organizzatori, molti i passanti che si sono fermati ad osservare. Su cartelli e striscioni i manifestanti hanno scritto, tra l’altro, “La nostra terra è la nostra vita”, “Difendiamo l’agricoltura italiana dagli interessi delle multinazionali e dalla nostra politica incapace di reagire”, “Salviamo la nostra agricoltura dagli abusi alimentari”.

“Stiamo paralizzando il Paese ed andremo a Roma. Nei giorni scorsi sono nate altre centinaia di comitati, siamo l’Italia buona e non molleremo mai”. Così, dal palco allestito in piazza Castello a Torino, Danilo Calvani, presidente del Comitato agricoltori traditi, alla manifestazione “a difesa dell’agricoltura italiana”, organizzata da Coordinamento Piemonte per i Diritti Umani’, Casa del Popolo, Comitati Riuniti Agricoli-Cittadini Italiani e La Variante Torinese. “Dal 22 gennaio – ha aggiunto Calvani – abbiamo iniziato una mobilitazione a oltranza, da nord a sud, del mondo agricolo, in rivolta contro la politica della Ue e dello Stato italiano che fa accordi con la Ue ma soprattutto contro Coldiretti, Cia e Confagricoltura: non ci rappresentano, anzi sono il cancro principale di noi agricoltori. La nostra – ha detto ancora il leader del Comitato agricoltori traditi – è una battaglia che appartiene a tutti i consumatori, contro i vergognosi diktat che stiamo subendo dalla Ue. Invito tutti gli italiani ad appoggiarci in una guerra che vinceremo”. Sul palco in piazza Castello si sono alternati al microfono anche attivisti provenienti dalla Francia, tra i quali Francois Marie Periér, fondatore del movimento GreLive a Grenoble, nato per “la libertà e la verità sul Covid”.

Protesta ad Alessandria. Raduno di protesta con 250 trattori, alla periferia di Alessandria, fino al 3 febbraio, promosso dal Coordinamento agricoltori autonomi di Alessandria e Asti. Il presidio, avviato ieri, in Viale Milite Ignoto, segna l’avvio di una serie di iniziative: oggi pomeriggio i promotori hanno organizzato la ‘Giornata didattica dell’agricoltura’ per “invitare famiglie e bambini a conoscere il mondo dell’agricoltura, spiegata direttamente dai produttori”. Domani pomeriggio gli agricoltori che hanno aderito al coordinamento andranno, a piedi, in corteo a piedi dal presidio fino a piazza della Libertà, dove terranno un comizio davanti a Palazzo Ghilini, sede della Prefettura. Mercoledì un altro corteo, questa volta di trattori, diretto verso la tangenziale e il casello di Alessandria Ovest della autostrada A21 Torino-Piacenza. La chiusura del presidio è prevista sabato 3 febbraio: per quella data gli Agricoltori Autonomi hanno invitato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “La nostra è una protesta apolitica, nel pieno rispetto della legalità – rimarcano Gabriele Ponzano e Gian Piero Ameglio, portavoce del Movimento – non contro qualcuno, ma per qualcuno: per il futuro delle nostre famiglie e aziende. E garantire cibo sano e italiano”.

Manifestazione nel Metapontino. Un documento in undici punti – presi da un Piano nazionale già pronto – è alla base delle assemblee che Cia-Agricoltori ha organizzato in Basilicata, a partire da domani, per mettere in primo piano la sofferenza del mondo agricolo. La situazione del comparto ha avuto una prima manifestazione oggi, nel Metapontino, con un corteo di trattori e altri mezzi che hanno percorso a velocità ridotta la statale Jonica. Da domani, le prime assemblea si svolgeranno nel Vulture-Alto Bradano: il documento è stato inviato ai sindaci, ai presidenti della Province di Potenza e Matera e ai capigruppo del consiglio regionale. Cia-Agricoltori ha elencato i punti “al centro” delle rivendicazioni del settore: reddito delle imprese agricole, valore lungo la filiera, centralità delle aree interne e dell’agricoltura familiare, stop al consumo di suolo, risorsa acqua, emergenza fauna selvatica, revisione della politica agricola comunitaria, crisi climatica, fitofarmaci, mercati internazionali e costi di produzione.

In piazza ad Avellino. Arriva anche in Irpinia la protesta di agricoltori e imprenditori agricoli contro le politiche europee, i tagli ai benefit su gasolio e il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta: decine di trattori ed altri mezzi agricoli hanno occupato oggi Piazza Kennedy, nel centro di Avellino. Cartelli e striscioni sono stati esposti contro il caro-prezzi: “Siamo allo stremo – hanno detto gli agricoltori – per colpa di politiche che non tutelano il lavoro e la filiera agricola nazionale”. Domani, a Grottaminarda, nuova manifestazione con corteo che si concluderà nei pressi del casello autostradale dell’A16 Napoli-Canosa. Oggi, invece, è annunciato un presidio presso la sede di Avellino della Regione Campania nel centro direzionale di Collina Liguorini.

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