Diritti

Gaza dovrà affrontare una crisi alimentare sempre più acuta. Onu: “Situazione catastrofica”

Nelle prossime sei settimane ogni singolo abitante della Striscia di Gaza, già devastata dalla guerra, dovrà affrontare grossi problemi di approvvigionamento di beni fondamentali come il cibo. Lo sostiene un rapporto del sistema di monitoraggio delle Nazioni Unite.

La classificazione di quella che viene chiamata ‘insicurezza alimentare’, suddivisa in cinque livelli e nota con la sigla IPC, prevede nello “scenario più probabile” che entro il 7 febbraio “l’intera popolazione della Striscia di Gaza (circa 2,2 milioni di persone)” vivrà una vera crisi relativa alla nutrizione.

“Si tratta della percentuale più alta di persone che affrontano alti livelli di insicurezza alimentare che l’iniziativa IPC abbia mai classificato in una determinata area o Paese”, si legge L’allarme internazionale è cresciuto per le condizioni degli abitanti che subiscono bombardamenti quotidiani, carenza di cibo e acqua e uno sfollamento di massa.

Il rapporto avverte che circa il 50% della popolazione potrebbe trovarsi nel livello di “emergenza” – che comprende una malnutrizione molto elevata e un eccesso di mortalità. “Almeno una famiglia su quattro”, più di mezzo milione di persone, potrebbe dover affrontare la “fase 5”, quella catastrofica.

“Anche se i livelli di malnutrizione acuta e di mortalità non legata a traumi non hanno ancora superato la soglia della carestia, quelli che si vedono a Gaza sono tipicamente i risultati di una prolungata ed estrema situazione di carenza alimentare”. L’organizzazione umanitaria internazionale CARE ha dichiarato che le cifre sono “allarmanti”, mentre la Germania le ha definite “spaventose”.

“È urgente che Israele garantisca un migliore accesso per l’assistenza, adatti la sua strategia militare e permetta pause umanitarie”, ha scritto il ministero degli Esteri tedesco su X, ex Twitter, avvertendo che “la fame alimenta il terrore”. La guerra a Gaza è iniziata quando i governanti islamisti di Hamas si sono infiltrati in Israele il 7 ottobre e hanno ucciso circa 1.140 persone, per lo più civili, e ne hanno rapite 250, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati israeliani.

Israele ha risposto con un’incessante campagna aerea e di terra. L’ufficio stampa del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha dichiarato mercoledì che almeno 20.000 persone sono state uccise, tra cui 8.000 bambini e 6.200 donne.

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