Martedì prossimo si terrà la terza edizione della Giornata nazionale di educazione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Una ricorrenza che arriva a meno di una settimana dalle aggressioni ai danni di alcuni sanitari del pronto soccorso di Verona e a Napoli che la Cgil vuole sottolineare per provare ad uscire dai luoghi comuni.
«Le aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari non sono una tragica fatalità episodica ma un fenomeno strutturale legato all’involuzione della società a cui stiamo assistendo da anni – ha dichiarato Simone Mazza, responsabile sanità della Fp Cgil Verona – Sono una conseguenza dalle campagne di discredito nei confronti di tutto il personale del pubblico impiego e soprattutto della trascuratezza in cui versa il sistema sanitario nazionale, fiaccato da decenni di definanziamento».
E a certificare la non trascurabilità del fenomeno ci sono i dati del monitoraggio nazionale di Inail. I casi conclamati di aggressioni sui luoghi di lavoro si susseguono al ritmo di oltre 2mila all’anno. Maggiormente colpiti sono i pronto soccorso con 456 aggressioni all’anno, seguono i reparti di degenza con 400, gli ambulatori con 320 e i servizi psichiatrici con 72 atti di violenza. Più rari gli episodi nell’assistenza domiciliare (37), nelle case di riposo (20 all’anno) e nei penitenziari (11). Inoltre, nel 75% dei casi le vittime della violenza sono lavoratrici.
«Pertanto, la prima cosa che ci aspettiamo dalle direzioni degli ospedali e degli altri presidi sanitari è un concreto sostegno alle vittime di violenza, con l’offerta di supporto psicologico per superare il trauma e di consulenza legale per valutare le iniziative da intraprendere – ha dichiarato Mazza – L’importante è che l’evento non passi sotto silenzio. In più, anche la violenza negli ospedali richiede la predisposizione di apposite iniziative di formazione per mettere professionisti e operatori nelle condizioni di sapere riconoscere e gestire, per quanto possibile, l’insorgenza dei singoli eventi».