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Hi tech, è boom in Europa

Sono quasi cento i miliardi di dollari investiti nell’industria tecnologica europea nel 2021. È uno dei dati che emergono dal report annuale del venture capital Atomico che dal 2015 rilascia la propria analisi sullo Stato della tecnologia in Europa.

Con livelli di investimento “early-stage” per la prima volta pari a quelli degli Stati Uniti, e con un numero di nuovi unicorni in aumento, l’industria tecnologica europea, quindi, sta crescendo più velocemente di quanto non facesse prima della pandemia, aumentando il proprio valore di 1 trilione di dollari soltanto nei primi 8 mesi del 2021.

Ma quali sono le tendenze in campo tecnologico per questo primo anno di “next normal”? Cambia innanzitutto il profilo dei player: il numero totale di aziende tecnologiche che hanno scalato fino a 1 miliardo di dollari in Europa è salito da 223 dell’anno scorso a 321 di quest’anno. I grandi round (oltre i 250 milioni di dollari) sono ora la norma in Europa, essendo cresciuti di 10 volte rispetto allo scorso anno, rappresentano ora il 40% del capitale totale investito nella regione.

le start up non sono mai andate meglio di così: l’Europa ha la sua pipeline “early stage” più forte di sempre, con il 33% di tutto il capitale investito a livello globale in round fino a 5 milioni di dollari. È così che l’Europa diventa la seconda regione a livello globale quando si tratta di investimenti, con un totale di 3,8 miliardi di dollari contro i 4,1 degli USA. Una curiosità: guardando al numero di unicorni per abitante, Cambridge emerge come la capitale europea degli unicorni.

Vanno forte anche le capitalizzazioni. Negli ultimi 12 mesi, l’Europa ha visto aumentare di oltre 750 miliardi di dollari il valore del mercato tecnologico azionario e attualmente si trova sopra i 2 Trilioni di dollari.  L’Italia dal canto suo ha raddoppiato la capitalizzazione del suo mercato tecnologico toccando i 26,6 miliardi (l’anno scorso era a quota 14,5 miliardi di dollari) e quest’anno entra di diritto nei i primi 10 paesi per capitalizzazione del mercato tecnologico. Le IPO blockbuster (quelle oltre i 10 miliardi di dollari) stanno diventando la norma.

La più grande IPO del 2021 è quella della società rumena UiPath, che debutta a circa 35.6 miliardi di dollari dopo il giorno di apertura. Altre quotazioni pubbliche su larga scala sono state Auto1, Wise e Deliveroo, che hanno tutte avuto scambi sopra i 10 miliardi di dollari nel loro primo giorno. Oggi in Europa si contano 26 aziende tech con lo status di decacorno  (unicorni “che ce l’hanno fatta” e toccano il valore di oltre 10 miliardi di dollari) rispetto alle 12 del 2020. Adyen, l’azienda per i pagamenti digitali, è ora sulla buona strada per essere la prima azienda tecnologica europea fondata dopo il 2000 a raggiungere i 100 miliardi di dollari, con una valutazione che raggiunge a oggi i 99 miliardi di dollari  al novembre 2021.

Volano le aziende che fanno impatto sociale. Negli ultimi cinque anni sono stati investiti oltre 31 miliardi di dollari in aziende tecnologiche “purpose-driven” in Europa, che rappresentano il 15% di tutti i finanziamenti e con un aumento anno su anno del 57%. Le aziende “purpose-driven” indicano quelle realtà che costruiscono un futuro sostenibile per tutti affrontando uno o più SDGs. Guardando ai primi dieci paesi per numero di nuovi fondi, circa la metà dei nuovi fondi VC raccolti nel 2021 hanno una politica ESG sul loro sito web.

L’accesso ai finanziamenti ai talenti sono i punti chiave per i fondatori europei di tecnologia e questo è particolarmente vero per l’Italia dove Il 20% degli intervistati ha detto che la raccolta di fondi rappresenta ancora una sfida. Quanto alla valorizzazione dei talenti, l’Italia ha la più alta quota di fondatori “migranti” con il 64% dei fondatori intervistati che hanno lavorato per compagnie dal valore di più di 1 miliardo di dollari fuori dall’Italia, mentre Svezia e Germania hanno la quota più bassa.

Il mercato tecnologico resta ancora indietro sui temi della diversity. Le donne e le minoranze etniche hanno molte più difficoltà a raccogliere capitali rispetto agli uomini e alle persone bianche. Nonostante le dimostrazioni che i team misti e diversificati hanno prestazioni migliori, questi hanno ottenuto solo il 9% del capitale raccolto nel 2021.

Il rapporto comprende 45 paesi, è pubblicato in collaborazione con Slush, la più grande community di startup al mondo, con il supporto di Orrick, uno dei principali studi legali di tecnologia con presenza globale, di Silicon Valley Bank e della società di gestione degli investimenti Baillie Gifford.

 

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