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Il valzer delle panchine

Grandi allenatori, grandi manovre. Montella riapre la giostra: è il titolo principale dell’edizione odierna del quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport. Dopo l’esonero di Walter Zenga all’indomani della sconfitta interna contro la capolista Fiorentina del portoghese Paulo Manuel Carvalho Sousa, ma soprattutto dopo il viaggio a Dubai concordato da tempo per il rinnovo del visto di residenza del tecnico milanese, che però non è piaciuto per niente all’istrionico presidente blucerchiato Massimo Ferrero e a buona parte della tifoseria (la quale già da un po’ chiedeva l’avvicendamento in panchina), ricomincia il valzer degli allenatori. Per l’esattezza, l’esonero dell’Uomo Ragno è avvenuto ieri all’ora di pranzo ed è stato ufficializzato sul sito della Sampdoria esattamente alle ore 13.17.

Chi sostituirà Zenga alla guida della Sampdoria e alla ripresa del campionato, fermo per l’ennesimo impegno della Nazionale di Conte che forse lascerà anche lui l’incarico dopo l’Europeo della prossima estate francese? Vincenzo Montella. «Ringrazio il Presidente per l’opportunità concessami, auguro il meglio alla Sampdoria per il prosieguo del campionato»: con queste parole di circostanza si è congedato l’ex portierone dell’Inter e della Nazionale a cavallo tra gli Anni ’80 e ’90. Ma l’avvicendamento con l’Aeroplanino è stato ostacolato da una clausola e dalla presa di posizione di Andrea Della Valle cosicché ora la trattativa è in stallo. «Le clausole vanno rispettate. Montella lo sa benissimo, visto che era stato il primo a volerla. Noi siamo disposti a metterci un po’ di buonsenso, ma esiste un contratto» ha dichiarato il Presidente onorario viola. Alla finestra c’è Luigi Delneri.

Montella prende ancora lo stipendio dalla Fiorentina. Capitolo Palermo: il vulcanico Presidente Zamparini torna alla sua vecchia prassi: l’esonero. Prima o poi ne doveva fare le spese il povero (si fa per dire) e bravo Iachini, amato dai suoi calciatori che non hanno esultato come fanno in genere la maggior parte dei giocatori alla notizia dell’interruzione del rapporto. Arriverà Ballardini, ma Zamparini ha già dichiarato che avrebbe preferito Guidolin. A Verona intanto Andrea Mandorlini resiste, mentre a Frosinone Stellone lotta con i denti ed insieme al pubblico di casa. Roberto Donadoni ha nel frattempo cominciato benissimo la sua avventura a Bologna dopo gli stenti di Parma, mentre si è dovuto fermare Delio Rossi per un’altra pausa di riflessione.

E poi sono sul mercato figure del calibro di Marcello Lippi, Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti, Walter Mazzarri: tutti pronti per una nuova ma grande avventura calcistica e con la dovuta garanzia economica. Ma ci sono tanti altri allenatori in lista (e in lizza) per un posto più o meno prestigioso. Tecnici dal profilo minore, ma dal curriculum calcistico importante. Se Andrea Stramaccioni da Roma ha trovato un nuovo incarico in Grecia con il Panathinaikos (lo seguirà Muzzi), altri aspettano – per ora invano – una panchina sulla quale sedere. Ci hanno sperato anche in queste ultime ore, prima che il Carpi richiamasse Castori dopo la parentesi Sannino, che il Latina scegliesse Somma per il dopo-Iuliano e che Ascoli e Como decidessero di affidarsi rispettivamente a Devis Mangia e Gianluca Festa.

Proprio ieri ho parlato di questo e tanto altro con Massimo Marazzina (che potrebbe presto insegnare calcio a Miami), che stava per incontrare Delvecchio il quale vorrebbe allenare pure lui (è stato vicino al Partizan Belgrado) e intanto si mantiene in forma giocando a Footvolley con l’amico brasiliano Cesar (ex-calciatore e allenatore delle Giovanili della Lazio). A Roma ci sono pure Fabio Liverani, Luca Luzardi e Daniele Franceschini, liberi ma vogliosi di tornare ad essere impegnati e stressati nel difficile compito dell’allenatore. Nel frattempo, con Massimo abbiamo ricordato quella grande annata del Chievo di Gigi Delneri e quella magnifica e sorprendente formazione della stagione 2001/2002: Lupatelli; Moro, D’Anna, D’Angelo, Lanna; Luciano (ora Eriberto), Perrotta, Corini, Manfredini; Marazzina, Corradi.

«No – ha detto Massimo con fare deciso rivolto a me ma ipoteticamente a tutti i presidenti di calcio – non toglietemi Dario (Marcolin, la sera precedente ospite da Paolo Di Canio nella trasmissione ‘House of Football’) per le sfide al “Due Ponti” del giovedì all’ora di pranzo. Domani forse sarò lì, in compagnia di tanti possibili futuri allenatori.

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