Aria fredda sta iniziando ad affluire da est sulla nostra penisola, a partire dalle regioni adriatiche settentrionali. Sarà un passaggio freddo rapido, con il picco previsto già per domani, ma porterà un po’ di neve su alcune zone del Paese.
L’analisi dei modelli LAM ad alta risoluzione mostra, per la giornata di domani, sabato 30 novembre, un effetto stau moderato sulle regioni adriatiche centro-meridionali. Questo, associato a un ulteriore calo dello zero termico, porterà nevicate a quote di alta collina, dunque sopra i 600-700 metri, nelle zone interne dell’Umbria, nelle province centro-meridionali delle Marche, in Abruzzo e nelle zone interne del basso Lazio confinanti con l’Abruzzo. La neve cadrà sopra gli 800 metri anche in Molise, nella Puglia settentrionale e nelle zone interne di Campania e Basilicata. Nel corso del pomeriggio e della sera, saranno possibili brevi nevicate sopra i 1.000 metri anche sulla Calabria settentrionale e sopra i 1.100-1.200 metri sull’Aspromonte e nella Sicilia settentrionale.
Sono previsti forti venti dai quadranti settentrionali, che aumenteranno la percezione fisiologica del freddo a causa dell’effetto wind chill. Ma in cosa consiste questo effetto? Quando la temperatura dell’aria è più bassa rispetto a quella corporea, il nostro corpo cede energia all’ambiente circostante. Uno strato sottile di aria calda si forma vicino alla pelle, creando una sorta di barriera che rallenta la dispersione di calore. Tuttavia, in presenza di vento, questo strato protettivo viene rimosso. Di conseguenza, aumenta sia l’evaporazione dalla pelle sia il trasferimento di calore dal corpo verso l’esterno. In altre parole, il corpo perde energia più rapidamente. Più intenso è il vento, maggiore è questo effetto, che intensifica la perdita di energia e la sensazione di freddo.
Marco M.M. Meteo Italia “Tutto il tempo che ti serve”
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