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In attesa di elezioni. Il piano della Russia: nuove armi, droni e satelliti per vincere la guerra. E privatizzazioni per ripararsi dal freddo

Tutto il mondo è Paese. Anche in Russia le caldaie smettono di funzionare quando fa più freddo. Succede a Podolsk, fuori Mosca, dove continua l’emergenza freddo: 170 condomini sono ancora senza riscaldamento a causa dei guasti, incidenti si segnalano in vari quartieri. Nel caso specifico, dove a esser stata maggiormente colpita è Klimovsk, parte meridionale di Podolsk, sembrerebbe che a causare i guasti sia stata il vecchio impianto di riscaldamento, di proprietà della fabbrica di munizioni, secondo le testimonianze degli operai in stato pietoso. Ne dà conto il prof. Giovanni Savino su Telegram che aggiunge: ” È stata annunciata la nazionalizzazione dello stabilimento da parte di Putin, bisognerà capire se passerà sotto controllo statale, municipale o, come accaduto ad esempio con la Danone, a personaggi legati al potere.”  Nel frattempo arriveranno le belle giornate.

Il decimo giorno del mese di marzo, si terrà in terra russa, in tutte le città e i villaggi, l’elezione del “Sovrano di tutta la Grande e Nuova Rus”. Persone di tutte le classi e di tutto lo Stato eleggeranno per sé un sovrano, come comanda il Codice del Consiglio.

La Commissione elettorale nazionale russa ha già registrato i primi due candidati che competeranno con il presidente Vladimir Putin alle prossime elezioni in programma dal 15 al 17 marzo. Con ogni probabilità Putin sarà rieletto per la quinta volta alla guida del Paese.

La commissione ha approvato la nomina di Leonid Slutsky del partito nazionalista Liberal Democratico e Vladislav Davankov del Nuovo Partito Popolare. Nessuno dei due rappresenta però alcuna minaccia per il presidente in carica dal 2000 (dal 2008 al 2012 Putin ha ricoperto la carica di Primo ministro), l’unico a detenere la scena politica russa dal crollo dell’Unione Sovietica.

Gli altri candidati

Per il momento sono 11 i candidati ad essere in corsa: tre sono gli indipendenti, compreso Putin, e otto quelli presentati da partiti che appoggiano Russia Unita, il partito al governo da oltre vent’anni.

Tra gli esclusi la giornalista Ekaterina Duntsova: lo scorso 23 dicembre la Commissione elettorale centrale russa ha rifiutato la registrazione del gruppo della ex deputata della Duma cittadina di Rzhev a causa di una serie di errori procedurali.

Nel frattempo la Russia prepara l’accelerazione nella guerra con l’Ucraina nel 2024. Il ‘piano’ di Mosca viene illustrato dal ministro della Difesa, Sergei Shoigu, mentre il conflitto sul campo prosegue verso il traguardo dei 2 anni. Si continua a combattere soprattutto lungo il fronte orientale, dove il quadro non sembra proporre modifiche rilevanti.

L’obiettivo della Russia, in un quadro apparentemente bloccato, è mantenere l’iniziativa strategica in Ucraina: per farlo, Mosca si concentrerà sull’approvvigionamento a tutto tondo delle sue forze.

Shoigu, in una teleconferenza con i massimi vertici militari, sottolinea che Mosca manterrà  la sua triade nucleare (missili con base a terra per obiettivi a lunga distanza, missili lanciati da sottomarini e bombe nucleari lanciate da aerei), svilupperà la produzione di droni, introdurrà nuove armi – promettendo l’impiego di armi basate sull’intelligenza artificiale – e aumenterà le capacità dei propri satelliti . Con questa strategia, la Russia punta a modificare la situazione in una guerra in cui, secondo Mosca, l’Ucraina ha perso oltre 215.000 soldati e 28.000 tra veicoli, mezzi e equipaggiamenti.

“Nonostante l’esaurimento delle risorse umane e l’assenza di risultati sul campo di battaglia, gli Stati Uniti cercano a sangue freddo di realizzare le loro ambizioni di leadership globale a scapito delle vite ucraine. Su istruzioni degli sponsor occidentali, il regime di Kiev continua a inviare al massacro i suoi soldati e cerca ogni possibilità per ricostituire l’esercito. Naturalmente, ciò non cambierà la situazione sulla linea di contatto, ma trascinerà solo il conflitto militare”, dice Shoigu.

Oggi Vladimir Putin è in Chukotka dove ha visitato una serra ad Anadyr, che produce circa il 20% delle verdure consumate nella regione dove il termometro segna -28°C. Zelenskyj invece è arrivato in Lituania. Successivamente, farà tappa in Estonia e Lettonia. 

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