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India, Modi punta a superare la Cina con un’economia da cinque trilioni di dollari. E diritto di cittadinanza agli immigrati. Fuorché i musulmani

Si moltiplicano gli articoli e gli approfondimenti dedicati all’India, novella potenza regionale pronta a spiccare il volo e rappresentare una valida alternativa economica alla Cina. È davvero arrivato il momento dell’Elefante o siamo di fronte all’ennesimo miracolo che rischia di non avverarsi?

Questa potrebbe essere la volta buona. Vari analisti hanno notato il deciso sviluppo conseguito dal gigante asiatico a partire dal 2014 ad oggi, sotto la guida del primo ministro Narendra Modi. Modi, probabile vincitore di un terzo inedito mandato, dopo i due consecutivi già messi in cantiere, ha affermato di voler trasformare l’India in un’economia da 5 trilioni di dollari entro il 2025.

Secondo quanto rivelato da Associated Press, il Primo Ministro Narendra Modi (BJP|Destra) porterà avanti la controversa legge sulla cittadinanza, approvata dal Parlamento nel 2019 ma mai applicata a causa di proteste emerse nel Paese, che consentirebbe di agevolare la concessione della cittadinanza per indù, Parsis, sikh, buddisti, giainisti e cristiani che sono fuggiti in India dall’Afghanistan, dal Bangladesh e dal Pakistan prima del 31 dicembre 2014. Escludendo i musulmani, nonostante siano la maggioranza in quei tre Paesi.

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