Mondo

Iran, l’agenzia “Irna”: l’elicottero del presidente Raisi ha avuto “un atterraggio difficile”

Le autorità iraniane non hanno ancora alcuna informazione sulle condizioni del presidente iraniano Ebrahim Raisi, dopo che l’elicottero su cui viaggiava ha subito un “atterraggio difficile”, nel nord-ovest del Paese, prima che le comunicazioni venissero perse a causa del maltempo. Lo ha confermato il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, citato dai media locali. Gli elicotteri di salvataggio non sono stati in grado di atterrare sul luogo dell’incidente a causa della fitta nebbia, riferisce l’agenzia di stampa “Irna”. Secondo “Irna”, a bordo dell’elicottero vi sarebbe stato anche il ministro degli Esteri, Hossein Amiabdollahian.

L’agenzia di stampa semi-ufficiale “Tasnim”, legata ai Guardiani della rivoluzione iraniana (pasdaran), riferisce che il convoglio aereo presidenziale era formato da tre velivoli, con a bordo altri ministri e funzionari. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sui passeggeri a bordo del velivolo. Gran parte della flotta aerea iraniana risale al periodo precedente alla rivoluzione islamica del 1979 e le sanzioni internazionali rendono difficile reperire i pezzi di ricambio.

La tv di Stato afferma che l’incidente sarebbe avvenuto vicino a Jolfa, una città al confine con l’Azerbaigian, circa 600 chilometria nord-ovest della capitale iraniana, Teheran. Questa mattina Raisi aveva inaugurato la diga Qiz Qalasi, costruita sul fiume Aras, al confine con l’Azerbaigian, con il presidente azero Ilham Aliyev.

La diga di QizQalasi è il terzo progetto di diga congiunto tra Iran e Azerbaigian dopo le dighe di Aras e KhodaAfarin. È stata costruita da ingegneri iraniani dopo circa due decenni di lavoro e si trova a 12 km dalla diga di KhodaAfarin e 210 km a nord-est della capitale provinciale di Tabriz in Iran. Si prevede, stando all’agenzia stampa iraniana, che la diga fornirà circa due miliardi di metri cubi d’acqua all’anno dal fiume di confine Aras per scopi di irrigazione per 74.000 ettari di terreno a valle della diga nella provincia dell’Azerbaigian orientale. Ciò avviene perché altri 62mila ettari di terreno possono accedere alla fornitura di acqua nella vicina provincia di Ardabil.

Due centrali elettriche da 40 megawatt su entrambi i lati della diga, che sono in fase di acquisto e installazione di attrezzature, possono in futuro aumentare la fornitura di elettricità dell’Iran e le esportazioni verso le città di Nakhchivan e Karabakh in Azerbaigian, migliorando anche la fornitura di elettricità alle città di confine iraniane nell’Azerbaigian orientale e ad Ardabil.

Dopo circa trent’anni di insicurezza e guerra nelle zone di confine tra Azerbaigian e Armenia, i due paesi hanno riconosciuto l’integrità territoriale dell’altro, determinando – si legge nella nota –  pace e tranquillità nella regione.

Condividi