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Israele intensifica i raid. L’Oms chiede a Israele di proteggere gli operatori umanitari

Israele ha intensificato la sua offensiva contro Hamas a Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, dopo più di due mesi di guerra.

Anche il suo principale alleato, gli Stati Uniti, affermano che esiste un “divario” tra ciò che le autorità israeliane dicono e ciò che stanno facendo. Tuttavia, ieri sera gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva un “cessate il fuoco immediato”. Altri 13 membri del Consiglio hanno sostenuto la risoluzione, mentre il Regno Unito si è astenuto, a riprova delle crescenti preoccupazioni internazionali per la disperata situazione umanitaria a Gaza. Nel Sud di Gaza, un bombardamento israeliano a Khan Younis ha provocato questa mattina almeno sei morti e altre cinque persone sono state uccise in un attacco a Rafah, ha fatto sapere ministero della Sanità di Hamas.

Più di una dozzina di stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno presentato venerdì una risoluzione che esorta Israele a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale e proteggere gli operatori umanitari a Gaza.

Secondo il ministero della Sanità gestito da Hamas, l’assalto israeliano aereo e terrestre su Gaza ha ucciso 17.487 persone, per lo più donne e bambini, nel territorio palestinese assediato. Il testo della bozza di risoluzione sarà esaminato domenica nel corso di una sessione speciale del comitato esecutivo dell’Oms convocata per discutere “della situazione sanitaria nei territori palestinesi occupati”.

È stato proposto da Algeria, Bolivia, Cina, Egitto, Indonesia, Iraq, Giordania, Libano, Malesia, Marocco, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Tunisia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. I rappresentanti palestinesi hanno lo status di osservatore dell’Oms e anch’essi sono stati firmatari della proposta.

Gli Stati membri hanno espresso “grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, e in particolare per le operazioni militari nella Striscia di Gaza” e hanno chiesto a Israele di “rispettare e proteggere” gli operatori sanitari e umanitari impegnati esclusivamente nello svolgimento di compiti medici, così come gli ospedali e altre strutture mediche.

Separatamente, il portavoce dell’Oms Christian Lindmeier ha detto ieri ai giornalisti che il sistema sanitario di Gaza è in ginocchio e non può permettersi di perdere un’altra ambulanza o un singolo letto d’ospedale. “La situazione sta diventando sempre più orribile di giorno in giorno… oltre ogni immaginazione”, ha detto. L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha ha dichiarato giovedì sera che solo 14 dei 36 ospedali della Striscia di Gaza funzionavano.

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