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Israele invade il Libano mentre bombarda Gaza e Siria. Stati Uniti: “In linea con il diritto a difendersi”

La chiamano “operazione di terra “limitata”, ma si tratta di una vera e propria invasione del Libano. Un’aggressione armata che era stato preceduta in giornata da attacchi con bombe al fosforo che per la prima volta avevano preso di mira anche il centro di Beirut e l’area settentrionale del Paese. Nonostante le pressioni della comunità internazionale e le preoccupazioni del presidente americano Joe Biden, che era tornato a chiedere un cessate il fuoco immediato, il governo israeliano non si è fermato nei suoi obiettivi. Israele al tramonto ha infatti informato gli Usa di “un certo numero di operazioni militari”, anche di terra, in territorio libanese. “Ci hanno detto, in questo momento, che si tratta di operazioni limitate focalizzate sulle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine, ma siamo in continuo dialogo con loro a riguardo”, ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller. Contestualmente, spari di tank e di artiglieria da parte dell’Idf si sono uditi oltre il confine con il Paese dei cedri.

Israele ha colpito un edificio nel campo di rifugiati palestinesi di Ain al-Hilweh vicino a Sidone, nel sud del Libano.Lo riporta il quotidiano Times of Israel, citando l’agenzia di stampa Reuters. Il campo è il più grande di quelli palestinesi nel Paese. Secondo indiscrezioni, Israele stava puntano a Mounir Maqdah, comandante delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah.

Non soddisfatto, nella notte l’esercito israeliano ha condotto dei raid anche nella capitale siriana Damasco uccidendo tre civili e ferendone nove. Lo ha confermato il ministero della Difesa siriano: “L’aggressione israeliana effettuata con missili e droni, ha causato “la morte di tre civili, il ferimento di altri nove e provocato importanti danni materiali. I nostri sistemi di difesa aerea hanno intercettato la maggior parte dei missili e dei droni”, ha aggiunto il dicastero di Damasco, secondo quanto riporta L’Orient-Le Jour.

Le operazioni “limitate per distruggere l’infrastruttura di Hezbollah che potrebbe essere utilizzata per minacciare i cittadini israeliani” sono “in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza”. Lo afferma un portavoce del consiglio alla Sicurezza nazionale americano, citato dai media Usa.

“Sappiamo che l’espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani. E in definitiva, una risoluzione diplomatica è l’unico modo per raggiungere stabilità e sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano”, ha aggiunto.

Il segretario alla Difesa Usa, Austin, ha parlato con l’omologo israeliano Gallant “per esaminare gli sviluppi della sicurezza e le operazioni israeliane”. Per Austin e Gallant bisogna “smantellare l’infrastruttura di attacco lungo il confine per garantire che Hezbollah non possa sferrare attacchi in stile 7 ottobre contro Israele”. I due hanno anche “discusso l’importanza di passare dalle operazioni militari a una via diplomatica”, per garantire sicurezza e stabilità “il prima possibile”.

 

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