Mondo

Kiev tra improbabili barbe finte americane e la tragica realtà della guerra. Dai fumettoni mainstream all’analisi del prof. Francesco Dall’Aglio

Mosca punta ad una guerra di logoramento per fiaccare il morale degli ucraini, ridurre la disponibilità di mezzi fino al collasso interno. E’ uno scenario simile a quello della Prima Guerra mondiale: i piccoli cambiamenti nelle posizioni al fronte non sono importanti”.  E’ quanto riporta l’ultima nota dell’Ansa che prosegue così: “L’obiettivo è il ‘reset’ del Paese, provocare 10 milioni di rifugiati verso l’Ue e installare un regime fantoccio al governo a Kiev”. Fin qui l’analisi di un alto funzionario di un servizio d’intelligence alleato, ma considerando la delicatezza dell’argomento ai “fumettoni” americani aggiungiamo i ragionamenti del prof. Francesco Dall’Aglio pubblicati sul canale telegram WarRoom Russia, Ucraina, Nato.

Questa notte sono ripresi i raid missilistici russi contro le installazioni energetiche ucraine, e anche questa volta i bersagli colpiti sono di importanza strategica. Nelle foto, la centrale termoelettrica di Tripilska, quarantacinque chilometri a sud di Kiev, completamente distrutta. Le conseguenze, a detta della Centrenergo che la gestisce, sono catastrofiche perché la centrale produceva circa la metà dell’energia necessaria al fabbisogno dell’intera regione di Kiev. Anche la centrale TPP-3 che approvvigiona Kharkiv è stata colpita e al momento 240.000 abitanti della città sono senza energia; inoltre, sempre a Kharkiv sono state distrutte le installazioni industriali “Malyšev” e “Turboatom”, e ci sono stati raid anche contro i depositi di stoccaggio sotterranei di gas di Stryi, nella regione di Lviv. Questa volta nessuna dichiarazione trionfale da parte della Difesa ucraina e, a differenza del solito, gran circolazione di filmati e foto della distruzione di Tripilska, chiaramente funzionali alle richieste di contraerea che l’Ucraina, soprattutto con le dichiarazioni di Kuleba, sta chiedendo (“esigendo”, in realtà, almeno stando a lui) a gran voce agli alleati. Per il momento, l’unica cosa che avranno saranno alcune batterie di Hawk Phase III, per giunta a pagamento: 138 milioni di dollari per sistemi ormai obsoleti, che non si sa se e come l’Ucraina sarà in grado di pagare.

Questo giornale vive di donazioni. Ecco come fare per offrire nuova linfa all’informazione indipendente

Puoi effettuare una donazione una tantum, mensile o annuale, utilizzando PayPal.

Condividi