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La crisi alimentare in Sud Sudan in dieci punti

Il conflitto in Sud Sudan, scoppiato nel 2013, a due anni dalla costituzione del Paese in stato indipendente, ha condizionato pesantemente la vita della popolazione, di cui più della metà viveva già prima in condizioni di estrema povertà. Milioni di persone hanno abbandonato le proprie case e si sono ritrovate prive di mezzi di sostentamento, peggiorando così la propria condizione alimentare.

La crisi alimentare in Sud Sudan in 10 punti, per conoscere l’assistenza umanitaria d’emergenza del WFP nel Paese.

1. Più di due milioni di persone hanno lasciato le loro case per altre zone del Sud Sudan o per i paesi vicini a causa del conflitto esploso nel dicembre 2013 in quello che è il più paese dalla più giovane costituzione del mondo.

2. Un esteso sforzo umanitario, a guida WFP, ha contribuito a scongiurare una carestia nel Sud Sudan nel 2014. L’agenzia ha distribuito 190.000 tonnellate di cibo per via aerea, fluviale e terrestre, assistendo 2,5 milioni di persone nel paese l’anno scorso.

3. Circa 2,5 milioni di persone non sanno dove troveranno il loro prossimo pasto. Il WFP teme un inevitabile peggioramento della situazione con l’inizio della stagione di ‘magra’ a maggio.

4. Quest’anno, il WFP prevede di assistere 3 milioni di persone nel Sud Sudan con assistenza alimentare d’emergenza per le persone colpite dal conflitto, con un sostegno nutrizionale alle madri e ai bambini, con assistenza alimentare ai rifugiati,  con i pasti scolastici e alcune iniziative di creazione di risorse produttive tese a sostenere le comunità nel migliorare la propria sicurezza alimentare e la resilienza.

5. Il Sud Sudan rappresenta uno dei contesti più difficili al mondo per l’assistenza umanitaria: con l’inizio di forti piogge a maggio, quasi la metà del paese risulta inaccessibile.

6. Il WFP ha tre mesi per pre-posizionare strategicamente più di 100.000 tonnellate di cibo in zone che le piogge renderanno inaccessibili per almeno sei mesi.

7. Il conflitto continua a minacciare la sicurezza alimentare nei tre stati più colpiti del Repubblica Federale del Sud Sudan, dove quasi l’80% della popolazione non è riuscita a coltivare l’alimento base, il sorgo, durante l’ultima stagione di semina.

8. Già prima dell’inizio del conflitto in corso, il 50,6% della popolazione del Sud Sudan viveva al di sotto della soglia di povertà.

9. Quasi 11 milioni di persone vivono in Sud Sudan. Di queste, 2,5 milioni non sanno dove troveranno il loro prossimo pasto.

10. Circa il 60% del Sud Sudan è inaccessibile via terra durante la stagione delle piogge, complicando i soccorsi da parte del WFP e di altre agenzie.

Il Programma alimentare mondiale è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e la più grande organizzazione umanitaria del mondo. L’agenzia assiste una media di cento milioni di persone in 78 paesi del mondo.

 

 

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