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La sirenetta dà gambe alle speranze

Gli immigrati se non trovano un lavoro se lo creano. La conferma arriva dalla Danimarca dove l’attivismo imprenditoriale degli stranieri ha addirittura superato quello degli autoctoni. Mentre quasi il 10 per cento degli immigrati ha aperto un’attività economica in proprio, solo il 6,2% dei danesi ha fatto lo stesso. È questa una delle conclusioni del rapporto di 126 pagine pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica danese. Dallo studio emerge che la percentuale di impresari stranieri cambia in relazione al paese d’origine. Turchi, pakistani, iraqueni e libanesi sono al vertice di questa speciale classifica. All’ultimo posto si piazzano gli immigrati provenienti da Ucraina, Filippine, Romania, Somalia e Bosnia-Erzegovina tra i quali solo il 3 per cento ha un’attività in proprio.

Ivano Abbadessa (West-info)

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