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L’Arma che ha ucciso Angelo Vassallo. Quattro arresti per l’omicidio del sindaco pescatore

Ci sono quattro arresti per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010.
Si tratta dell’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi.

Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere.

Svolta dopo 14 anni dall’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo ordine di arresto per il colonello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo e altri carabinieri del ROS stanno eseguendo diverse ordinanze di arresto in relazione all’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010. Tra coloro che sono stati raggiunti dalle misure cautelari, richieste dal PM di Salerno Marco Colamonici e dal Procuratore capo Giuseppe Borrelli, figurano il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo e l’imprenditore Giuseppe Cipriano. Entrambi erano già stati perquisiti il 28 luglio 2022 nell’ambito dell’indagine, in cui sono accusati di concorso in omicidio con l’aggravante camorristica.

L’ordinanza evidenziò che il movente dell’omicidio sarebbe legato alla scoperta, da parte di Vassallo, di un traffico di droga attivo attorno al porto di Acciaroli (Salerno) nel Cilento , gestito da un clan camorristico con la complicità di alcuni carabinieri infedeli e imprenditori locali. Vassallo, venuto a conoscenza di questa attività illecita, aveva intenzione di denunciarla alla procura di Vallo della Lucania. L’indomani del suo omicidio, avrebbe dovuto incontrare un ufficiale della compagnia dei Carabinieri di Agropoli.

L’indagine fu poi trasferita alla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, poiché fin dall’inizio si sospettava un coinvolgimento della camorra dietro l’assassinio del sindaco.

 

Breve storia dell’accaduto

Un agguato in pieno stile camorristico, una raffica di colpi di pistola mentre rientrava a casa. È stato ucciso così Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, comune del Cilento. È avvenuto nella tarda serata del 5 settembre 2010.

Secondo le indagini condotte dal pm Alfredo Greco, l’auto di Vassallo è stata bloccata da un’altra vettura che procedeva in direzione inversa e in senso vietato. Forse in due si sono avvicinati al finestrino e hanno sparato con una pistola calibro 9, colpendo il cuore, la testa e la gola del sindaco, seduto al posto di guida. A scoprire il corpo è stato il fratello del sindaco che, avvertito dalla cognata, preoccupata per il mancato ritorno a casa del marito, è andato a cercarlo.

Vassallo era soprannominato “il sindaco pescatore” per la sua attività imprenditoriale nel settore ittico che gestiva insieme al fratello. Le battaglie per la legalità e il rispetto dell’ambiente, su cui aveva investito come amministratore pubblico, avevano fruttato alla località costiera cilentana riconoscimenti come le “bandiere blu” e un rilancio turistico.

Le indagini sull’omicidio di Vassallo continuano senza escludere nessuna pista: dagli intrecci tra mafie ed attività affaristiche che interesserebbero il territorio cilentano, all’ambiente dello spaccio di droga che ha visto Vassallo combattere in prima linea per evitare che il suo territorio diventasse terra di spaccio, alla denuncia fatta dal sindaco circa “strade fantasma”, appalti pagati e lavori mai eseguiti.

Dalla morte di Vassallo numerose iniziative in sua memoria si sono succedute in tutta Italia. Il fratello del sindaco, Dario, ha raccolto l’eredità politica e culturale lasciata da Angelo attraverso la fondazione “Angelo Vassallo sindaco pescatore”.

Solaris Media e Rai Fiction hanno realizzato un film su Angelo Vassallo. Il film, “Il sindaco pescatore”, è stato trasmesso dalla Rai nel mese di febbraio 2016.

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