Luiz Inácio Lula da Silva, il primo Presidente eletto nella storia del Brasile post-dittatura ad ottenere con il Partito dei Lavoratori oltre 60 milioni di voti ha le idee molto chiare sul Medioriente: “Il Brasile riconosce come organizzazione terroristica quanto indicato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, e Hamas non è riconosciuta dal Consiglio come organizzazione terroristica, perché ha partecipato alle elezioni nella Striscia di Gaza ed ha vinto”. Così il presidente che poi precisa: “Lo abbiamo detto chiaro e forte, che non è possibile compiere un attentato, uccidere innocenti, rapire persone, come hanno fatto loro, senza misurare le conseguenze. Ora ci troviamo di fronte alla follia del primo ministro israeliano, che vuole” cancellare “la striscia di Gaza, dimenticando che lì non ci sono solo soldati di Hamas, ma donne e bambini, grandi vittime della guerra”.
Ma “oggi – si legge in queste ore sui social – sono in Spagna per dire al presidente Pedro Sánchez che il Brasile è tornato sulla scena internazionale. Sono stato negli Stati Uniti, Argentina, Uruguay, Cina e Portogallo. Ho intenzione di andare in Africa, in Giappone, perché penso che le relazioni politiche si svolgano faccia a faccia”.
E in un altro post aggiunge:
“Un anno fa la democrazia vinceva alle urne. Da allora abbiamo ripreso i programmi sociali, ridotto la deforestazione e la disoccupazione, recuperato l’immagine del Brasile nel mondo e la vita è migliorata. Cosa stai – scrive sui social ai suoi fan il presidente brasiliano – pensando e come ti senti 1 anno dopo?”
Foto di Ricardo Stuckert