Mondo

Raid israeliano contro i Pasdaran in Siria, almeno sette morti

 

Teheran: risponderemo duramente

Le macerie del consolato iraniano a Damasco
Louai Beshara/ AFP – Le macerie del consolato iraniano a Damasco

“Ferma condanna” di Mosca

Per il Nyt l’obiettivo era un incontro tra Pasdaran e Jihad islamica

Il punto di Francesco Dall’Aglio
L’attacco aereo israeliano a Damasco è una escalation preoccupante per due motivi. In primo luogo per l’identità delle vittime: tre generali (Mohammad Reza Zahedi, il comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Siria e Libano, Hossein Aminollah e Hajj Rahim) e altri quattro ufficiali. In secondo luogo, e soprattutto, l’edificio distrutto è l’ufficio consolare dell’ambasciata iraniana, ovvero, a norma di diritto internazionale, territorio iraniano. Il motivo di questo attacco onestamente non è chiaro. Certo la presenza di tanti ufficiali superiori iraniani era un bersaglio allettante, ma si tratta pur sempre di un’ambasciata. C’è chi dice invece che sia una risposta all’attacco di stanotte, nel quale un drone ha colpito la base militare del porto israeliano di Eilat, sul Mar Rosso. Ma sarebbe una risposta del tutto sproporzionata, per cui probabilmente c’è dell’altro.
 

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