Mondo

Meloni: l’Ucaina è “cosa nostra”, vinceremo. Ma con tetto massimo non applicato al prezzo del petrolio, l’alleanza dei paesi del Brics, Mosca sfrutta la corruzione in Ucraina, le debolezze dell’Occidente. E se la ride

Propaganda e geopolitica hanno gioco facile con tv e giornali a confondersi e confonderci, meglio allora stendere dapprima un velo pietoso sui teatrini delle due comari in campagna elettorale: Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen.  Meglio ascoltare le parole di un politico, giornalista e politologo polacco. Il ministro degli Affari Esteri Radoslaw Sikorski (PO|EPP): “Se gli Stati Uniti non riusciranno a fornire sostegno militare all’Ucraina nonostante il desiderio di Biden di farlo, gli alleati inizieranno a sviluppare le proprie armi nucleari perché l’America sarà giudicata come disfunzionale e inaffidabile.” Fantastico, non c’è che dire, insuperabile battuta per far ridere a crepapelle Dmitrij Medvedev.

Chi non ha voglia di ridere è Volodymyr Zelensky: “Cambiare la leadership militare dell’Ucraina significa riavviare, ristrutturare e cambiare la gestione del comando militare. Sono grato a Valery Zaluzhny per aver protetto la nazione e il Paese. Se vorrà passare all’opposizione, sarà una sua scelta.” L’ex comico sente dunque traballare la poltrona da leader. Eppure non troppo tempo fa era il duo più amato di Ucraina, il simbolo di quell’unità nazionale che ha permesso di resistere all’invasione della Russia. Ma da diversi mesi, tra il presidente Volodymyr Zelensky e il capo delle forze armate Valery Zaluzhny sono cominciati ad emergere forti dissapori. E adesso l’ex generale, accusato di corruzione, potrebbe far tornare l’eroe nazionale tanto caro a Meloni e alla von der Leyen nel suo ambiente naturale: il cinema.

Ma come mai Putin non ha perso la guerra. Stando a tutti i media occidentali la Russia sarebbe dovuta implodere con le sanzioni europee e americane.

Reddito petrolifero: tagliato. Beni degli oligarchi: congelati. Accesso alle armi: soffocato.

Come spiega POLITICO la Russia ha dovuto affrontare una serie storica di sanzioni da parte di Washington, Bruxelles e altri paesi da quando ha lanciato l’invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Le sanzioni, principalmente economiche, sono state progettate in gran parte per prosciugare le casse della Russia in modo che potesse lottare per finanziare la sua guerra. E ancora più dolore è stato promesso quando sia gli Stati Uniti che l’UE hanno svelato nuove sanzioni contro la Russia questa settimana, alcune legate alla morte del leader dell’opposizione imprigionato Alexei Navalny.

Condividi