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Mezzo mondo (tranne Tajani) protesta con gli israeliani contro Netanyahu. Irruzione dei parenti degli ostaggi alla Knesset

“Lo so che il premier israeliano non vuole la soluzione a due Stati ma il segretario generale dell’Onu ha risposto ieri dicendo che è inaccettabile dire no. E tutta la comunità internazionale è a favore. Quindi se non è d’accordo ne dobbiamo parlare, per questo siamo qui”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.

La Palestina all’Unione europea: cessate il fuoco e sanzioni a Netanyahu

“Sono venuto qui per dire ai miei colleghi Ue che l’azione più importante da intraprendere è il cessate il fuoco. Dobbiamo chiedere collettivamente un cessate il fuoco, non possiamo accettare niente di meno né avere esitazioni. Ogni giorno che mostriamo esitazione vengono uccisi innocenti – donne, bambini, anziani – e questo è inaccettabile”. Lo dice il ministro degli Esteri dell’Anp Riyad Al-Malki a Bruxelles aggiungendo di aspettarsi una condanna delle dichiarazioni di Netanyahu che “rifiuta la soluzione a due Stati” e “sanzioni” contro lo stesso Netanyahu e quanti “stanno distruggendo le possibilità di una pace in Medio Oriente”.

Il ministro degli esteri israeliano Katz propone un’isola artificiale davanti a Gaza. Gelo del Consiglio Ue

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, nel corso del suo intervento al Consiglio Ue, ha rilanciato l’idea di costruire un’isola artificiale davanti a Gaza, dove costruire il porto e altre strutture fondamentali – mostrando ai colleghi anche dei video. Lo riferiscono diverse fonti qualificate a Bruxelles. Katz, sostengono fonti europee, avrebbe ventilato l’ipotesi che su questa isola i palestinesi di Gaza potrebbero anche andare a vivere. L’idea risale al 2017, quando Katz era ministro dei Trasporti. Gelo dalla quasi totalità dei ministri europei, che hanno ignorato la proposta israeliana nel giro di tavolo. Il ministro degli Esteri israeliano, spiegano le stesse fonti, ha illustrato due video ai suoi omologhi europei. Il primo era focalizzato sulle atrocità dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, il secondo sul progetto di un’isola artificiale che lo stesso Katz aveva lanciato quasi sette anni fa quando era titolare dei Trasporti. Il suo intervento, tuttavia, ha suscitato le perplessità di quasi la totalità dei Paesi membri: alcuni ministri, a quanto si apprende, le hanno manifestate nel corso della stessa riunione spiegando come ci si aspettasse un intervento diverso da Katz, focalizzato piuttosto sul conflitto in corso e sugli sforzi per passare ad una fase successiva della crisi. Tra i ministri che invece non hanno manifestato perplessità, si apprende ancora, figura il rappresentante dell’Ungheria, Péter Szijjártó.

Haaretz: migliaia di persone in fuga da Khan Younis verso Rafah

Migliaia di persone hanno cominciato a lasciare Khan Younis alla volta di Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, a causa dell’intensificarsi degli attacchi israeliani nella città. Lo riporta Haaretz, sottolineando come a Rafah stia crescento il timore che il nuovo flusso di sfollati porti al collasso totale le infrastrutture della città. Secondo le autorità di Gaza citate da Al Jazeera, le forze israeliane hanno preso di mira diverse strutture di Khan Younis in cui avevano trovato rifugio circa 30.000 sfollati. Stando all’ultimo bilancio fornito da medici dell’ospedale Nasser della città, gli attacchi hanno causato almeno 50 morti e oltre 100 feriti.

Lapid a Netanyahu: fissiamo insieme una data per elezioni

“Al posto dei litigi in tempo di guerra, ho una proposta per Benjamin Netanyahu: sediamoci, tu e io, e fissiamo una data per le elezioni, invece di tutta la politica e le liti durante la guerra”. È quanto ha affermato il leader dell’opposizione Yair Lapid, rivolgendosi al primo ministro. Lapid ha aggiunto che le elezioni tanto “alla fine ci saranno in ogni caso. O attraverso una sfiducia costruttiva, oppure ci sarà una maggioranza per sciogliere la Knesset”. “Ci sono abbastanza persone nella vostra coalizione che non lo sopportano più”, ha aggiunto riferendosi a Netanyahu. Lo riporta Ynet.
Avigdor Lieberman (Beiteinu|Destra secolare): “Per quanto riguarda la sostituzione della leadership, ci sono tre opzioni: la prima opzione è che se Netanyahu avesse avuto coscienza, anche un po’ di coscienza, si sarebbe dimesso da solo. Credo che qualsiasi persona ragionevole, dopo il fallimento di ottobre, si sarebbe dimessa da sola. La seconda opzione dipende dalla coalizione: il Likud|ECR deve capire che per rimanere al potere il modo migliore è sbarazzarsi di Netanyahu. La terza opzione è la rabbia che si sta accumulando e ciò a cui stiamo assistendo in questo momento, l’ingresso oggi delle famiglie dei rapiti nel comitato finanziario mostra la scintilla che alla fine si tradurrà in una protesta che non abbiamo ancora visto. La protesta non sarà una protesta contro la riforma legale, ma riguarda persone, alcune delle quali soffrono ancora e sentono ogni giorno cosa significa quando in famiglia ci sono dei rapiti.”

L’allarme dei medici da Rafah: molti casi di epatite C tra i bambini

I pediatri hanno espresso forte preoccupazione per la diffusione del virus dell’epatite C e di altre malattie tra i bambini piccoli nel sud della Striscia di Gaza. “Stiamo registrando molti casi di epatite C”, ha detto all’emittente americana Nbc il medico Bessam Hamouda del reparto pediatrico dell’ospedale El Najar della città di Rafah. “Si diffonde nelle difficili condizioni di affollamento in cui si trova il popolo palestinese, sfollato, in tende, per il gran numero di bambini e nell’inquinamento che li circonda. Questo è un virus che colpisce soprattutto i bambini”, ha aggiunto. Nelle ultime due settimane c’è stato un picco significativo di casi di epatite C, ha detto Hamouda, precisando di averne visti almeno 20-30 su base giornaliera. “Questo può causare la diffusione di altre malattie, più pericolose dell’epatite, e i bambini possono morire se non ricevono cure adeguate”, ha aggiunto. Un altro pediatra, Ahmed Al-Farrah ha confermato che le cattive condizioni igienico-sanitarie e “l’acqua sporca” stanno portando a gravi casi di gastroenterite acuta. “Stiamo parlando di gastroenterite virale – ha spiegato all’emittente Usa – abbiamo paura del colera, abbiamo paura del tifo. Abbiamo affrontato casi di epatite A, che è di tipo fulminante e grave”. Al-Farrah, specialista in pediatria che ha in cura pazienti di età compresa tra un mese e cinque anni, ha sottolineato che se anche venisse diagnosticata un’infezione, sarebbe difficile fornire le cure adeguate a causa della carenza di farmaci.

I tank israeliani stanno circondando il palazzo della Mezzaluna Rossa a Khan Younis

L’esercito israeliano ha stretto d’assedio l’edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la stessa organizzazione, secondo la quale carri armati circondano l’edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini. Fonti locali aggiungono che nelle immediate vicinanze dell’edificio (alto otto piani) ci sono migliaia di sfollati, che non possono più spostarsi in alcuna direzione. Le fonti aggiungono che nelle strade vicine ci sono corpi di persone, ma questa informazione non ha ancora avuto conferma.

Il movimento Houthi prevede di attuare un piano chiamato Triangolo di Al-Aqsa

Questo piano prevede il blocco di tre principali vie d’acqua del Medio Oriente – Bab al-Mandab, lo Stretto di Hormuz e il Canale di Suez – che fermerà petrolio e gas, forniture a Israele dal Qatar, dagli Emirati Arabi Uniti e dall’Arabia Saudita.
Ma colpirà anche e seriamente le forniture globali e causerà un aumento dei prezzi degli idrocarburi.

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