Salute

Moderna chiude gli impianti in Kenya. Lo studio sul legame tra vaccini a mRna e morte per cause cardiovascolare

Moderna ha sospeso i suoi piani per costruire un impianto di produzione di vaccini in Kenya, a seguito del calo post-pandemia della domanda di vaccini Covid-19. La mossa è in linea con la strategia di Moderna di ridimensionare la propria rete di produzione per ridurre i costi, anche se quest’anno mira a spendere circa 4,5 miliardi di dollari nella ricerca e nello sviluppo di diversi nuovi vaccini, anche contro il cancro e il virus respiratorio sinciziale (RSV). Nel 2022 la società aveva dichiarato che avrebbe investito circa cinquecento milioni di dollari nella struttura in Kenya e avrebbe fornito fino a 500 milioni di dosi dei suoi vaccini mRNA all’Africa ogni anno. Aveva inoltre in programma di iniziare a riempire le dosi del suo vaccino Covid nel continente già nel 2023.

Non c’è nessun legame tra vaccini a mRna contro Covid-19 e morte per cause cardiovascolare in giovani adulti. L’ennesima conferma arriva da uno studio americano

«Assistiamo alle morti improvvise di tutti quelli sierati». «Continuano i malori e le morti improvvise». «Un’ecatombe: in 48 ore tanti (troppi) giovani morti in Italia per “malori improvvisi». Sono titoli che rispecchiano una delle bufale più dure a morire sui vaccini a mRNA contro Covid-19: che siano la causa di morte improvvisa in giovani adulti. A smentirla ulteriormente è uno studio condotto dall’agenzia sanitaria dello stato americano dell’Oregon pubblicato sul bollettino dei Centers Centers for Disease Control and Prevention.

In realtà, come tutte le bufale che si rispettino, quella del presunto legame tra vaccini e morti improvvise non nasce dal nulla. Ma da una preoccupazione reale emersa quando, dopo che i vaccini sono stati date alle categorie più fragili e agli operatori dei servizi essenziali, la campagna vaccinale ha cominciato a toccare i più giovani.

All’epoca – siamo nel 2021 – in una una fase iniziale, «la vaccinazione contro il Covid-19 è stata associata a miocardite negli adolescenti e nei giovani adulti e sono emerse preoccupazioni su possibili decessi cardiaci correlati al vaccino in questa fascia di età» scrivono i ricercatori. Le indagini successive hanno però confermato che «le miocarditi post-vaccinazione sono tipicamente lievi e associate a buoni esiti dopo un breve ricovero», si legge nello studio. «Nessun caso fatale di miocardite è stato riportato in Oregon».

Nonostante questi dati, le notizie sul legame tra vaccini e decessi improvvisi per cause cardiovascolari nei giovani continuano a circolare.

La nuova ricerca ha analizzato i dati sui decessi avvenuti in Oregon tra giugno 2021 e dicembre 2022 nella fascia di età 16-30 anni. Complessivamente, 1.292 giovani adulti sono morti in questo periodo, trenta dei quali per Covid. Dei 40 decessi avvenuti in persone che in precedenza si erano vaccinate, solo tre lo avevano fatto nei tre mesi precedenti al decesso e due di essi avevano precedenti problemi di salute.

Questi numeri, secondo i ricercatori, confermano per l’ennesima volta ogni possibile legame tra vaccinazione e decessi. In quello stesso periodo, infatti, ricordano i ricercatori, quasi 1 milione di dosi di vaccino sono state somministrate nella fascia 16–30 in Oregon.

«Questi dati non supportano un’associazione tra la ricezione del vaccino a mRNA contro Covid-19 e morte cardiaca improvvisa in giovani precedentemente sani», concludono i ricercatori, che ricordano che «la vaccinazione è raccomandata a tutte le persone con più di 6 mesi per prevenire Covid-19 e le sue complicanze, compresa la morte».

 

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