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Netanyahu gela Blinken: “No a un accordo con Hamas che includa la fine della guerra”. All’Università del Texas: “Benvenuti a Gaza Liberation Plaza”

Benyamin Netanyahu ha detto ad Antony Blinken che non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra. Questa pare essere la sostanza dell’incontro di circa tre ore a Gerusalemme tra il premier israeliano e il segretario di stato Usa. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid su Axios, citando fonti sia americane che israeliane. Secondo Netanyahu, se Hamas non abbassa le sue richieste non ci sarà accordo e Israele entrerà a Gaza. Così per l’ennesima svolta sembra sfumare l’ipotesi di una tregua nella Striscia: l’ultima intesa sul tavolo prevede una tregua lunga 40 giorni e il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi dalle carceri di Tel Aviv in cambio della liberazione degli ultimi 33 ostaggi considerati ancora in vita.

È un’offerta di accordo a tempo: la risposta di Hamas è attesa entro questa sera, mercoledì primo maggio, altrimenti tutto dovrà ricominciare daccapo. E Netanyahu già da ieri ha iniziato a rilasciare dichiarazione che sembrano un tentativo di sabotare la possibile tregua: “Con l’accordo o no, attaccheremo Rafah. Né l’Aja, né altro ci fermerà”, ha dichiarato il premier israeliano. Anche la radio militare israeliana ha messo tutti in allerta: “Verrà dato l’ordine di lanciare un’operazione a Rafah” se non verranno fatti progressi “entro giorni” sui negoziati. Nell’incontro avuto oggi a Gerusalemme, il premier Netanyahu ha ribadito che se Hamas non cederà su questa richiesta non ci sarà alcun accordo e Israele avvierà l’operazione contro Rafah.

Riportare a casa gli ostaggi, rapiti da Hamas il 7 ottobre “è al centro di tutto quello che stiamo cercando di fare“. Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken rivolgendosi ad alcuni familiari degli ostaggi che si sono radunati davanti a un hotel di Tel Aviv. Blinken è nella regione per cercare di spingere Israele e Hamas ad accettare un accordo sul cessate il fuoco che potrebbe mettere una pausa nella guerra che dura da quasi sette mesi e liberare alcuni degli ostaggi rimasti. Un accordo di cui si sta parlando vedrebbe il rilascio di 33 ostaggi in una prima fase della durata di sei settimane, in cambio del rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi.

Continuano intanto le manifestazioni negli Stati Uniti contro i crimini israeliani. L’ultimo accampamento allestito mercoledì è stato organizzato nella piazza di Dallas all’Università del Texas con tende e un cartello con la scritta: “Benvenuti a Gaza Liberation Plaza”.

 

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