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Libano, sei operatori sanitari uccisi. Nord di Gaza, chirurgo MSF e altri medici in stato di fermo. Omicidi anche in Siria

Giovedì, sei operatori sanitari libanesi sono stati uccisi e quattro sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nel Libano meridionale, ha dichiarato il ministero della Salute in una nota che, infine, precisa: Il numero totale di operatori sanitari uccisi da Israele dall’ottobre 2023 è salito a 178 e i feriti a 279, ha aggiunto il ministero”.

Medici Senza Frontiere (MSF) ha ricevuto, invece, conferma che il dott. Mohammed Obeid, chirurgo ortopedico di MSF, è in stato di fermo assieme ad altro personale medico dell’ospedale Kamal Adwan. MSF è estremamente allarmata e continua a chiedere sicurezza e protezione per il collega e tutto il personale medico di Gaza che lavora in condizioni impossibili e affronta violenze terribili nel tentativo di fornire assistenza.

Il dott. Obeid è in stato di fermo dal 26 ottobre, dopo che le forze israeliane hanno eseguito un’operazione militare nell’ospedale Kamal Adwan dove si era rifugiato e aveva offerto il suo sostegno come chirurgo. Il dott. Obeid ha lavorato instancabilmente dall’inizio della guerra, offrendo il suo supporto come medico in diversi ospedali di Gaza, salvando innumerevoli vite.

L’ultimo contatto di MSF con lui risale al pomeriggio del 25 ottobre. MSF ha chiesto ufficialmente alle autorità israeliane informazioni sul suo stato di fermo, sulla sua attuale posizione e su qualsiasi informazione relativa al suo benessere fisico e mentale.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che giovedì tre persone sono state uccise negli attacchi israeliani nella regione siriana di Qusayr, vicino al confine con il Libano.

L’osservatorio con sede in Gran Bretagna ha affermato che un attacco ha preso di mira “un deposito di armi e un impianto di stoccaggio di carburante per Hezbollah nella città industriale di Qusayr”, uccidendo tre persone.

 

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