Diritti, Mondo

Onu, naufragio al largo dello Yemen, morti 39 migranti. Human Rights Watch accusa le guardie di frontiera saudite. Su Gaza: “Scioccati da massacro per liberazione ostaggi”

Almeno 39 migranti sono morti a causa del naufragio di un’imbarcazione al largo dello Yemen: lo rende noto l’Onu.
L’imbarcazione, che trasportava più di duecento migranti, è affondata ieri, ha affermato l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) sul suo account X.

“Tragico evento al largo delle coste dello Yemen: un’imbarcazione che trasportava 260 migranti è affondata ieri: 39 morti, 150 dispersi, 71 sopravvissuti”, ha scritto l’Oim senza specificare la nazionalità dei migranti.

Ogni anno, decine di migliaia di migranti provenienti dal Corno d’Africa prendono la ‘rotta orientale’ attraverso il Mar Rosso nel tentativo di raggiungere i Paesi del Golfo, ricchi di petrolio, in fuga da conflitti, disastri naturali e scarse prospettive economiche nei loro Paesi d’origine. Ad aprile, due imbarcazioni sono affondate al largo delle coste di Gibuti a distanza di due settimane l’una dall’altra, causando decine di morti. Secondo le statistiche dell’Oim, almeno 1.350 migranti sono morti sulla ‘rotta orientale’ dal 2014, senza contare quest’anno.

I migranti che riescono a raggiungere lo Yemen spesso devono affrontare ulteriori minacce alla loro sicurezza, poiché il Paese più povero della penisola arabica è in preda ad una guerra civile da quasi dieci anni. Molti di loro cercano di raggiungere l’Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo, dove possono trovare lavoro come braccianti o domestici. Lo scorso agosto, la ong Human Rights Watch ha accusato le guardie di frontiera saudite di aver ucciso “centinaia” di etiopi che hanno cercato di entrare nel regno del Golfo dallo Yemen tra marzo 2022 e giugno 2023. Riad ha respinto le accuse, definendole “infondate”.

 

L’Onu ha anche affermato di essere “profondamente scioccato” dall'”impatto sui civili” dell’operazione militare condotta sabato scorso da Israele a Nuseirat per la liberazione di quattro ostaggi in mano ad Hamas.
Le Nazioni Unite si sono dette inoltre “profondamente angosciate” dal fatto che i gruppi armati palestinesi “detengano ancora numerosi ostaggi”.
Nell’operazione sono stati uccisi quasi trecento palestinesi, compresi donne e bambini, oltre a un militare israeliano. Nell’operazione sono rimaste ferite anche diverse centinaia di persone.

 

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